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Aeroporto di Trapani-Ryanair: la storia infinita del rinnovo

Last updated on 19 aprile 2017

E’ una storia infinta quella del rinnovo del contratto di co-marketing per garantire i voli da e per l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. Non sono bastate le decine di riunioni, assemblee e tavoli tecnici che si sono susseguite da un anno a questa parte e che dovevano portare ad un sicuro rinnovo per garantire la permanenza di Ryanair.

La situazione – a dodici giorni dalla scadenza avvenuta il 31 marzo scorso -, è di stallo totale, e delle rassicurazioni dei mesi scorsi che prevedevano la nuova firma con AMS – la società di marketing di Ryanair -, non c’è traccia. Il presidente di Airgest, Franco Giudice non è volato a Dublino e non ha rinnovato nessun contratto. Se ci chiediamo il perché, è facile dare una risposta, è un problema di soldi, ed è certamente un problema politico, visto che le risorse destinate dalla Regione per il co-marketing sono bloccate almeno fino all’approvazione della finanziaria, che dovrebbe arrivare entro il 30 aprile.

LA SITUAZIONE E LE CIFRE IN BALLO – Oltre ai fondi per il co-marketing, 5 milioni nel 2018 e 5,5 milioni nel 2019, sono bloccati i 6 milioni di euro per ripianare i debiti di Airgest che si aggirano attorno ai 14 milioni di euro. I sindaci per il momento hanno sui loro tavoli una bozza dell’accordo per il nuovo co-marketing, ma in realtà appare chiaro che decisioni non ne possono prendere. Altra tegola che pesa sull’aeroporto di Birgi è l’incertezza su come utilizzare i 4 milioni di euro stanziati nella variazione di bilancio di fine anno. Ad oggi i Comuni trapanesi hanno dato la loro disponibilità a mettere a disposizione del co-marketing 2 milioni di euro per 3 anni. Ma bisogna considerare che il vecchio accordo del co-marketing fatto con i Comuni e ormai scaduto, non è stato ancora totalmente onorato. Mancano all’appello 843.800 euro. Nel dettaglio, devono ancora pagare i Comuni di Castelvetrano (265.600 euro), Favignana (70.400 euro), Valderice (158.600 euro), Custonaci (29.700 euro), Petrosino (54.900 euro), Calatafimi-Segesta (22.500 euro), Campobello di Mazara (48.800 euro), Pantelleria (79.800 euro), Salemi (19.800 euro), Partanna (18.200 euro), Santa Ninfa (36.600 euro), Vita (3.300 euro), Salaparuta (18.300 euro) e Poggioreale (17.300 euro). Santa Ninfa non ha mai pagato un euro, Pantelleria dal 2014 si rifiuta di contribuire. Questa la situazione ad oggi, anche se tutti i Comuni hanno confermato la volontà di rinnovare l’accordo, anche nell’ultima assemblea che ha avuto luogo a Castellammare del Golfo.

RYANAIR – Per quel che riguarda Ryanair, al momento sta vendendo i biglietti per il periodo estivo e quindi sta garantendo i voli già programmati. Ma ha già fatto sapere che per la stagione invernale, ossia a partire da ottobre, se non si risolverà il tutto, non garantirà più i voli da e per Trapani o quantomeno che limiterà drasticamente il numero delle tratte.

BANDO AIRGEST – A questa situazione plafonata da tempo, si aggiunge però una novità degli ultimi giorni che arriva direttamente da Airgest che, avrebbe deciso di fare una gara pubblica per scegliere il vettore a cui affidare i voli, mettendo a disposizione venti milioni di euro in tre anni. Staremo a vedere se davvero si vorrà e si potrà punterà su questa soluzione. L’Airgest per utilizzare le risorse che arriveranno dai Comuni e dalla Regione, con questo bando supererebbe lo strumento finora utilizzato, l’accordo diretto con la “AMS”.

ULTIMA ASSEMBLEA A CASTELLAMMARE – A Castellammare del Golfo, come dicevamo, si è tenuta l’ultima assembla sul co-marketing convocata dal sindaco Nicolò Coppola cui hanno partecipato, oltre ai sindaci del trapanese anche il presidente di Airgest Franco Giudice, il presidente della Camera di Commercio Pino Pace ed il presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno.

«L’aeroporto è un mezzo di unione tra i Comuni della provincia e senza l’accordo di co-marketing non si potrebbero garantire i voli nello scalo trapanese con un grave danno per il turismo ed il suo indotto in tutti i Comuni – afferma Coppola. Lo scalo aeroportuale è stato importantissimo in questi anni per lo sviluppo del territorio. Occorre fare in modo che non si riduca il traffico per questo è urgente che la Regione assolva i suoi impegni così da consentire il rinnovo del contratto di co-marketing, la programmazione dei voli per l’autunno e l’inverno ed il potenziamento dell’aeroporto»

Inutile dire che danno sarebbe questo per il nostro territorio“, afferma Gregory Bongiorno, presidente di Confindustria Trapani. Una preoccupazione condivisa da Mimmo Milazzo, reggente Cisl Palermo-Trapani, e Rosanna Grimaudo, responsabile Fit Cisl Trapani: «È chiaro che l’accordo di co-marketing è indispensabile per il territorio; facciamo dunque appello alle istituzioni locali e regionali affinché evitino il rischio che Ryanair abbandoni lo scalo. Questo metterebbe in dubbio non solo il futuro dell’aeroporto ma anche i progetti di sviluppo di uno dei settori cruciali dell’economia trapanese, che è il turismo». «L’invito è a fare in fretta – conclude Gregory Bongiorno -, rivolgendosi tanto ai sindaci quanto ai deputati regionali -. Tutti coloro che hanno investito nel settore turistico, e potrebbero continuare a farlo, sono in trepida attesa e aspettano notizie positive su quella che sta diventando una importante partita decisiva per lo sviluppo del territorio trapanese»

Sul mancato rinnovo del co-marketing e del futuro dell’aeroporto di Birgi ha espresso la sua preoccupazione anche il responsabile della Uil Trasporti Giuseppe Tumbarello:

“Bisogna accelerare i tempi di sottoscrizione dell’accordo di co-marketing in favore dell’aeroporto di Birgi. Il traffico aereo è fondamentale per le attività produttive del nostro territorio e farne a meno è impensabile. La diminuzione progressiva dei voli da e per Trapani – aggiunge – avrebbe conseguenze estremamente negative per una provincia votata al turismo come la nostra. Ne resterebbero penalizzati anche i settori dell’indotto. Ovviamente sarebbe opportuno trovare dei vettori alternativi a Ryanair che operino su Trapani, ma questo non vuol dire che dobbiamo rinunciare alla compagnia aerea irlandese. Le istituzioni hanno il dovere di fare tutto quello che è possibile non solo per fare sopravvivere il nostro aeroporto, ma anche per farlo crescere, ad esempio meglio collegandolo al territorio tramite l’asse viario e quello ferroviario. A tal proposito, finalmente sono state stanziate le somme per la bretella di collegamento Trapani-Mazara del Vallo nell’ambito del Patto per la Sicilia, adesso sarebbe il momento di recuperare la vicina linea ferroviaria di Mothia-Birgi (Ragattisi), ormai fatiscente, ma che tanto potrebbe dare all’aeroporto trapanese”.

Di  tutt’altro tenore sono le parole del deputato e segretario del PD marsalese Antonella Milazzo, convinta che la politica regionale e i deputati trapanesi abbiano fatto la loro parte per gli interessi del territorio. Milazzo scarica la responsabilità sui sindaci dei Comuni trapanesi invitandoli a rispettare gli impegni per l’aeroporto:

“Purtroppo ancora una volta assistiamo ad un tentativo di ‘scaricabarile’ rispetto al destino dell’aeroporto di Trapani-Birgi e al mantenimento delle rotte che in questi anni hanno garantito l’arrivo di milioni di turisti nel nostro territorio. Il governo regionale e i deputati della provincia di Trapani hanno fatto pienamente la loro parte rispetto agli impegni assunti, bisogna solo aspettare l’approvazione della manovra finanziaria che avverrà entro aprile per il materiale trasferimento delle somme. Adesso tocca ai sindaci assumersi le loro responsabilità, invece di organizzare riunioni per trovare il modo di scaricarle su altri”.  “Il rinnovo dell’attuale contratto di co-marketing – aggiunge Milazzo – è un investimento prioritario per lo sviluppo del territorio, rispetto al quale ognuno deve fare la propria parte: distretto turistico, associazioni di categoria, imprenditori, tutto il territorio è chiamato ad una seria e concreta assunzione di responsabilità. Anche il Libero consorzio di Trapani deve rispettare gli impegni versando all’Airgest le somme incassate per il ristoro dei danni causati dalla chiusura, nel 2011, per le operazioni militari in Libia. Sarebbe assurdo – conclude Milazzo – destinare queste somme ad altro, magari ad effimere sagre turistiche che poco o niente portano in termini di afflussi turistici”.

L’intervento della politica arriva, come sempre, molto tardi, e addirittura si autoassolve.  Il segretario marsalese del PD dichiara a nome suo e dei colleghi, di aver fatto la propria parte, ma se si è arrivati a questo punto, con il contratto scaduto e con la totale incertezza su cosa accadrà nei prossimi mesi all’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi” e all’economia già sofferente di questo territorio, di chi è la responsabilità? Non dipende proprio da quella politica e dalle manovre dei palazzi palermitani cui l’Airgest è strettamente collegata?

Quella parte, che la politica dice di aver fatto per l’aeroporto trapanese in realtà non è stata fatta fino in fondo e ora ha portato a questa fase di stallo, il che, trattandosi di aerei che dovrebbero prendere quota, non è affatto una buona notizia, perché lo stallo di solito è seguito da una perdita di controllo. 

Speriamo per il bene di tutto il territorio trapanese che si riesca a riprendere in tempo i comandi prima che l’imbardata diventi irrecuperabile.

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