Per i 520 idonei del concorso per dirigenti scolastici del 2018 appena concluso si prospetta il medesimo destino degli idonei del concorso docenti 2016, quando sulla scure del ricorso al Tar il legislatore ha annullato le modifiche irragionevoli introdotte dalla Buona scuola al Testo unico in materia di graduatorie di merito.
Hanno superato test preselettivi, prova scritta e colloquio finale, ma si sono collocati come punteggio finale dopo l’ultimo dei vincitori, cioè dopo il posto 2.910.L’Ufficio legale Anief, alla luce dei successi ottenuti in tribunale anche durante il precedente concorso docenti 2011, ricorda che in attesa di un urgente provvedimento normativo, risulta necessario, pertanto, ricorrere al Tar Lazio entro 60 giorni avverso la pubblicazione della graduatoria definitiva di merito contro il bando di concorso e la norma incostituzionale sottesa che nega lo scorrimento delle graduatorie di merito per le assunzioni nei ruoli dei dirigenti scolastici ai soli idonei.
Il giovane sindacato ribadisce la necessità di impugnare la decisione di lasciare fuori dall’assunzione nei ruoli tutti coloro che sono risultati idonei al termine del concorso. Il ricorso sarà presentato presso il Tar del Lazio per riuscire a superare lo sbarramento del numero dei posti per i vincitori e per ottenere la possibilità, sempre per gli oltre 500 idonei, di essere individuati quali vincitori del concorso per scorrimento delle graduatorie.Un gruppo dei docenti risultati idonei al concorso per dirigenti scolastici ha scritto al ministro dell’Istruzione, ricordandogli che lasciandoli “fuori dalla graduatoria avrebbe significato sprecare delle risorse umane, individuate, dopo anni di studi e sacrifici, e dopo il superamento del test preselettivo, della prova scritta e di quella orale finale, come competenti e meritevoli, anche noi, di passare dal ruolo di insegnanti a quello di capi d’istituto. Adesso, però, Sig. Ministro e dall’intera politica (specialmente dalle Commissioni Cultura ed Istruzione di Camera e Senato), anche al fine di evitare ulteriori contenziosi sempre traumatici per la Scuola italiana, ci aspettiamo uno “sforzo” ulteriore, che si può e deve concretizzare subito con un intervento normativo”.
Anief ritiene che la strada legale, per poter essere assunti nei ruoli di dirigenti scolastici negli anni successivi, sia invece già obbligatoria. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “entro due anni gli attuali presidi in ‘odore’ di pensione che lasceranno definitivamente il servizio dovrebbero essere anche mille. Senza considerare le uscite anticipate attraverso l’anticipo pensionistico derivante da ‘Quota 100’. Pensare di potere fare a meno di loro, degli idonei allo svolgimento della carriera di dirigenti scolastici, sarebbe un gravissimo errore, che incentiverebbe il contenzioso e il ricorso alle reggenze che negli ultimi anni hanno tenuto banco con tutti i problemi che comportano, anche agli istituti con preside titolare, poiché costretto a dividersi su più fronti scolastici, a volte anche distanti uno dall’altro”, conclude il sindacalista.
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