Last updated on 20 luglio 2018
“Onorare la memoria del giudice Borsellino e delle persone che lo scortavano significa anche non smettere di cercare la verità su quella strage”. Lo afferma il presidente Sergio Mattarella in una dichiarazione nel ventiseiesimo anniversario della strage di via D’Amelio.
L’invito al dialogo che i carabinieri fecero arrivare al boss Totò Riina dopo la strage di Capaci sarebbe l’elemento di novità che indusse Cosa nostra ad accelerare i tempi dell’eliminazione di Paolo Borsellino. Lo sostengono i giudici della corte d’assise di Palermo che hanno depositato le motivazione della sentenza sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.
“A ventisei anni di distanza – afferma il presidente Mattarella – sono vivi il ricordo e la commozione per il vile attentato di via d’Amelio, in cui hanno perso la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina.Borsellino era un giudice esemplare: probo, riservato, coraggioso e determinato. Le sue inchieste hanno costituito delle pietre miliari nella lotta contro la mafia in Sicilia. Insieme al collega e amico Giovanni Falcone, Borsellino è diventato, a pieno titolo, il simbolo dell’Italia che combatte e non si arrende di fronte alla criminalità organizzata”.
“Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina. Coltiviamo la loro memoria nella lotta quotidiana alle mafie. La ricerca della verità su Via D’Amelio è un dovere per l’Italia che crede nel loro esempio e nell’onestà #19luglio”. Lo scrive su twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Tra le domande per la ricerca della verità sulla strage di via d’Amelio poste da Fiammetta Borsellino di cui è destinatario il governo, c’è quella relativa agli atti del Sisde. Mi faccio promotore di vagliare la richiesta per dare risposte”. L’ha detto il ministro della giustizia Alfonso Bonafede oggi in via D’amelio.
La nipotina di Borsellino scrive un pensiero: ti coccolerei – “Caro nonno mi dispiace per il 19 luglio 1992. Certo se tu fossi vivo avresti capito quanto ti coccolerei. Ti voglio bene. La tua nipotina Fiammetta Borsellino”. È il messaggio letto da Don Cosimo Scordato alla fine della messa in memoria del giudice Paolo Borsellino contenuto in un bigliettino scritto dalla piccola nipote del magistrato ucciso 26 anni fa e figlia di Manfredi Borsellino, il secondogenito del magistrato ucciso da Cosa Nostra. Il messaggio era accompagnato da un disegno che raffigurava un grande cuore. Anche Manfredi Borsellino è arrivato nella chiesa di San Francesco Saverio a Palermo, dove è stata celebrata una messa in ricordo del padre.
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