Sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana del 9 maggio senza le parti impugnate la legge sull’amianto approvata di recente dall’Assemblea regionale. Una norma che prevede risorse per avviare la bonifica delle aree contaminate dal prodotto a base di eternit molto pericoloso per la salute. Ma che soprattutto interviene in maniera strutturale.
Per il deputato Pippo Gianni (gruppo Misto), promotore dell’iniziativa legislativa, “si tratta di una legge epocale, chiederemo che almeno 500 milioni di euro della prossima programmazione europea vengano destinati alla rimozione dell’amianto”.
“Rimuovere un cassone realizzato con amianto costa a un privato dai 1.500 ai 2.000 euro, ma con la legge che abbiamo recentemente approvato all’Ars mettiamo a disposizione circa 21 milioni di euro per il 2014 per sostenere questo tipo di interventi” ha detto Pippo Digiacomo (Pd), presidente della commissione Sanità all’Ars. Due le parti impugnate dal Commissario dello Stato: quella relativa alle sanzioni per i dirigenti pubblici e la parte sul sostegno alle famiglie di ammalati di tumore.
“Ma l’impianto della legge – ha aggiunto Digiacomo – è rimasto intatto. Bisogna dire chiaro a tendo a cosa va incontro chi, invece di far rimuovere un cassonetto di amianto a una ditta specializzata, provvede a penderlo a martellate e smaltirlo in autonomia in un luogo inadeguato: in questo caso si innesca una vera e propria bomba ecologica, con enormi danni ambientali e un alto rischio di contrarre una malattia tumorale”.
Per l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, “è l’intervento di più ampia portata finora varato in questa legislatura. L’area oncologica e quella bronco-respiratoria, insieme con la cardiologia, sono le classi che determinano il più alto costo nella spesa sanitaria: intervenire in questo ambito e rimuovere una delle principali cause di tumore, e’ un dovere, oltre che un obbligo previsto dalla Comunità europea. I fondi destinati alla rimozione dell’amianto determineranno nel tempo un risparmio sulle spese del sistema sanitario”.
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