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Imu agricola, DL 4/015, il Tar dà ragione a Confagricoltura e trasmette gli atti alla Corte Costituzionale

Il TAR del Lazio ha ritenuto rilevante e non manifestamente infondata la questione di illegittimità costituzionale sollevata dall’organizzazione agricola siciliana con il ricorso cumulativo avverso l’introduzione della patrimoniale applicata ai terreni agricoli. Al Tribunale Amministrativo della capitale ci si era rivolti per chiedere l’annullamento del Decreto Legge n. 4/2015 avente ad oggetto “Misure urgenti in materia di esenzione IMU” e l’elenco ISTAT comprendente i comuni classificati montani, parzialmente montani e di pianura. Il Tribunale ha disposto la sospensione del giudizio e l’immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.

“L’ordinanza di stamani – precisa il presidente della Confagricoltura ragusana, Sandro Gambuzza -riconosce in pieno tutte le perplessità che fin da subito abbiamo manifestato nei confronti di questa tassa ingiusta ed iniqua. Il TAR ha infatti riconosciuto la possibile violazione del dettato costituzionale in base al quale “nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge”, facendo testuale riferimento “al principio classico delle democrazie liberali no taxation without representation”, violato dal Governo nel momento in cui ha demandato “il presupposto di fatto fonte dell’esenzione tributaria … ad una classificazione del grado di montanità dei Comuni contenuta in un atto amministrativo non predisposto nell’attuazione vincolata di criteri prefissati da una norma di legge, ma frutto di discrezionalità dell’amministrazione che redige l’elenco”, nel caso di specie l’ISTAT, che non è un organo legislativo”. L’introduzione dell’IMU sui terreni agricoli è stata fortemente osteggiata dalla Confagricoltura che si è resa protagonista di diverse manifestazioni di piazza che hanno visto la convinta partecipazione di migliaia di imprenditori agricoli.

Prima hanno fatto pagare l’Imu e dopo si sono espressi

“L’aspetto che più lascia perplessi – sottolinea ancora il presidente della Confagricoltura ragusana- è che la data per la discussione del ricorso sia stata fissata per il 17 dicembre, ovvero l’indomani della data di scadenza prevista per il pagamento della seconda rata dell’IMU. Per dirla alla Andreotti “a pensar male non si fa peccato”. La Confagricoltura ragusana informa quindi che nel rispetto dell’impegno assunto nei confronti dei propri associati, e non solo, continuerà a seguire la vicenda IMU riservandosi di attuare tutte le altre eventuali  iniziative necessarie e consequenziali.

 

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