Con sentenza n. 402 del 7/12/2015, la Commissione Tributaria Provinciale di Grosseto ha riconosciuto illegittimo il pagamento dell’Imu agricola per l’anno 2014 e ha disposto il rimborso dell’importo indebitamente pagato. Pertanto gli agricoltori e tutti i contribuenti potranno chiederne il rimborso ai Comuni.
I fatti.
Il presidente di Confagricoltura Vivarelli Colonna ha pagato regolarmente l’Imu per l’anno 2014 e poi ha presentato istanza di rimborso al Comune di Orbetello, il quale ha respinto la richiesta. Pertanto entro i successivi 60 giorni è stato presentato il ricorso alla Commissione Tributaria .
Detta Commissione, con la sentenza suindicata ha accolto il ricorso di Vivarelli Colonna, confermando che la tassa viola l’art. 3 dello statuto del contribuente. Ed ecco il contenuto testuale della sentenza.
«Con il primo motivo il ricorrente ha eccepito che il decreto legge 24 gennaio 2015, n. 4, viola l’articolo 3 dello statuto del contribuente. Il Collegio ritiene meritevole di accoglimento detta eccezione in quanto concordemente a quanto sostenuto nel ricorso, la previsione di pagamento per l’anno 2014 è illegittima. Infatti secondo l’art. 3 della Legge 27 luglio 2000 n. 212, le disposizioni tributarie non possono avere efficacia retroattiva e, relativamente ai tributi periodici, le modificazioni introdotte devono applicarsi solo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore delle disposizioni che le prevedono».
A riportare questa notizia è il dott. Giuseppe Implatini (nella foto), commercialista e presidente del movimento politico Cambiare Scicli – da sempre impegnato in politica con particolare attenzione al settore tributi. «Va sottolineato – dice Implatini- che con ordinanza n. 14156 del 16 dicembre 2015, il Tar del Lazio, «ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata, in relazione all’art. 23 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1 del decreto legge 24 gennaio 2015, n. 4, convertito in legge 24 marzo 2015, n. 34, nella parte in cui, alle lett. a) e b), prevede l’esenzione dall’IMU agricola per i terreni ubicati nei comuni classificati totalmente montani o parzialmente montani (in tal caso, ove posseduti e condotti da coltivatori diretti e da imprenditori agricoli professionali) nell’elenco dei comuni italiani predisposto dall’Istat, disponendo quindi la sospensione del giudizio e l’immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.
L’Imu agricola – continua ancora Implatini – è un pasticcio unico, proposta da un Governo di incompetenti ed irresponsabili ed approvata dai parlamentari del PD e dai suoi reggicoda del “Nuovo Centro Destra” e di “Scelta Civica” nonché da “Sinistra Ecologia e Libertà” facente funzione di stampella al Governo Renzi. (Ved. voto legge n. 89/2014, art. 22 , co 2).
La battaglia contro l’Imu agricola continua. Al fine di evitare una valanga di ricorsi, l’unica soluzione è quella di abolire l’Imu agricola per gli anni 2014 e 2015 e rimborsare la stessa a tutti i contribuenti. Per il 2016 estendere l’abolizione dell’Imu agricola a tutto il territorio nazionale ed a tutti i contribuenti perché tale abolizione prevista per i soli coltivatori diretti ed IAP è incostituzionale per evidente violazione del principio di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione.
Il Comitato “Cambiare Scicli” – conclude Implatini – contatterà le segreterie politiche nazionali dei partiti di opposizione al fine di sollecitarle a presentare urgentemente apposita proposta di legge in tal senso».