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Aeroporto di Comiso: Più Passeggeri, meno Soldi

Quello relativo al futuro dell’aeroporto di Comiso è un tema sempre aperto. Nonostante gli incrementi registrati dall’infrastruttura kasmenea nel 2015, la situazione finanziaria sembra essere sempre in bilico e i famosi soldi della regione, l’1,2 milioni che dovevano servire a pagare gli assistenti di volo non arrivano. I progetti della Soaco-Sac sul Pio La Torre sono molto ambiziosi, ma di fatto la preoccupazione per la solidità della struttura è alta. Noi del Mattino abbiamo approfondito molto e in più riprese questo argomento, facendo emergere dei rischi possibili, un tema approfondito con l’amministratore delegato della Soaco, Enzo Taverniti e con l’ex sindaco di Comiso Alfano che, oramai fuori da pressioni di natura istituzionale, si è tolto qualche sassolino della scarpa. Ritornando alle somme che dovrebbe inviare la regione al Comune che a sua volta dovrebbe darli alla Soaco che ancora dovrebbe girarli all’Enav, al momento nemmeno se ne parla e un po’ di preoccupazione nell’ambiente cresce.  «Va specificato – ci disse Taverniti- che l’aeroporto ha una propria vita per quanto riguarda la gestione, c’è un piano industriale che ci permetterà di arrivare al pareggio di bilancio entro il 2020. È pacifico che se dovessimo anticipare altri soldi non saremo in grado di rispettare questo obiettivo, in questo caso per l’aeroporto di Comiso i rischi sarebbero veramente alti».

Il milione e due della regione servirebbe a pagare gli assistenti fino a febbraio, in attesa che l’aeroporto venga inserito nel Contratto di Servizio con Enav che comporterebbe la copertura dei servizi della Torre di Controllo tramite l’aumento della tariffa dei biglietti, non dipendendo così dai soldi pubblici. Ma questo contratto di servizo perché non viene firmato? Ecco cosa ci disse al riguardo l’ex sindaco Alfano:  «È una sciocchezza che lo Stato non abbia inserito Comiso all’interno del contratto di assistenza al volo, perché, per legge, dal 2012, il costo dell’inserimento per lo Stato è pari solo ai costi relativi ai riammodernamenti di natura tecnica, cioè: se ad esempio occorre fare una Torre di controllo lo Stato paga, ma per quanto riguarda i servizi, come ad esempio il pagamento degli uomini radar, lo Stato non paga, ma questi soldi vanno presi dalle tariffe che si  applicano ai biglietti. Questo per dire che lo Stato non ha ragioni di natura economica per non inserire Comiso nel contratto di assistenza. Faccio un ulteriore esempio per far capire il meccanismo: prima del 2012 lo Stato, sui servizi di assistenza al volo, dava all’Enav il 50%, il restante 50% veniva prelevato dai ricavi dei biglietti, in questo caso accadeva che il Governo abbatteva i costi del traffico alle compagnie aeree; Dopo il 2012, in periodo di spending review e nel rispetto delle indicazioni date dalla Comunità europea, lo Stato ha iniziato a fare un altro tipo di ragionamento, intervenendo solo per il riammodernamento delle strutture che sono di proprietà pubblica, ma il servizio vero e proprio lo devono pagare i passeggeri. Ad essere maligni – concluse Alfano- si potrebbe sicuramente pensare che c’è qualcosa che non va»

Forse maligna, per usare il termine di Alfano, lo è stata anche MariaLucia Lorefice del Movimento 5 Stelle quando, era il 29 dicembre scorso, inviò un comunicato attraverso il quale diceva che la provincia di Ragusa dà  fastidio e, nello specifico si riferiva all’Aeroporto di Comiso: «Ci basta già non avere infrastrutture adeguate, il nostro aeroporto non si tocca. Cosa faremo? Il possibile e l’impossibile. La politica del tagliare per eliminare non continuerà a gestire le nostre vite come quelle dei burattini e non lo dico certo da parlamentare ma da cittadina ragusana e italiana. Si smuovano -conclude la Lorefice- i ‘grandi poteri’ e lo facciano per la gente, almeno una volta ogni tanto».

Perché, se tutti i presupposti ci sono, non si fa questo benedetto contratto di servizio? Come diceva anche Alfano, se non si fa in un momento politico in cui troviamo il Pd alla guida di Comiso, alla Regione e al Governo, quando si deve fare? A proposito, sul tema non è più tornato a parlare l’On Digiacomo, del Partito Democratico, che aveva rassicurato i soldi della Regione entro il 17 novembre scorso, soldi che invece non sono arrivati come annunciato dall’altro esponente ragusano del Pd (più nuovo e più a destra rispetto a Digiacomo), Nello Dipasquale. Insomma, di problemi c’è ne sono e di punti da chiarire anche, uno degli interrogativi da chiarire è quello relativo al ruolo del comune di Comiso: agisce come privato o come pubblico? Se come privato perché prendere soldi pubblici? E se come pubblico, perché foraggiare i soci privati con i contributi della regione? Stando a quello che ci aveva detto Taverniti, questo mese potrebbe essere cruciale per l’Aeroporto di Comiso, stando ai comunicati che arrivano dalla politica le info non sono positive perché, da più lati, si manifestano perplessità. L’ultimo comunicato è arrivato oggi da parte del M5S a firma delle deputate iblee Vanessa Ferreri (nella foto in basso) e Marialucia Lorefice, ecco cosa dicono:

vanessa ferrreri

Solo nell’ultimo anno, l’aeroporto di Comiso ha registrato un incremento esponenziale di passeggeri, pari al 13,6%; sono 372.963 i passeggeri transitati dallo scalo nell’anno 2015. “Sono dati che indicano la forte vocazione turistica del territorio ibleo, eppure la situazione economica dello scalo resta grave”. A lanciare l’allarme sono le due deputate del Movimento 5 Stelle, Marialucia Lorefice (deputata alla Camera) e Vanessa Ferreri (all’Ars), che proprio ieri hanno incontrato, insieme ad alcuni attivisti del meetup di Comiso, il presidente del CdA della SO.A.CO. Spa, il dott. Rosario Dibennardo, e l’amministratore delegato Enzo Taverniti.

 

“Complice delle difficoltà finanziarie dell’aeroporto – denuncia la Cinquestelle Ferreri – il forte ritardo con cui la Regione non ha ancora onorato l’impegno di spesa di 1 milione e 200 mila euro”.  Si tratta di un impegno effettuato grazie l’articolo 6 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, ai sensi del quale “nelle more dell’inserimento nel programma di servizio dell’Enav per il triennio 2016-2018, per l’anno 2015, a valere sul Fondo perequativo di cui al comma 2, la somma di 1.200 migliaia di euro è destinata al comune di Comiso al fine di garantire la continuità dei servizi di assistenza al volo da parte dell’Enav”.

 

Già lo scorso novembre, la deputata aveva interpellato il presidente della Regione, l’assessore per l’Economia e l’assessore delle Autonomie Locali affinché la somma venisse riconosciuta come spesa prioritaria. “Questo ritardo non è più accettabile, – conclude la portavoce M5S – mi farò carico di sollecitare gli uffici competenti perché la somma sia erogata già questa settimana. Si rischia di danneggiare un piccolo gioiello del nostro territorio, destinato a un futuro ben più ambito che essere una spalla dell’aeroporto di Catania”.

 

Interviene anche la deputata alla Camera Marialucia Lorefice, “Nonostante l’aeroporto di Comiso sia stato riconosciuto nel 2014 come aeroporto di interesse nazionale, e di conseguenza inserito nel Piano Nazionale Aeroporti, essenziale per il futuro dello scalo sarà la firma dell’Accordo di programma tra Stato ed Enav. L’inserimento dell’aeroporto di Comiso nel novero di quelli istituzionalmente assistiti da Enav è un atto dovuto a seguito del riconoscimento dell’interesse nazionale dello scalo. Tra l’altro, cosa ben più grave è il fatto che al momento vi sono aeroporti che sono usciti dal piano nazionale aeroporti e che vengono tutt’ora assistiti da Enav”. La parlamentare ha dichiarato che farà pressioni sul Ministro competente, affinché il prima possibile si permetta a Comiso di godere di questo servizio, che gli spetta di diritto”.

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