Quella di oggi è una “giornata storica” ha detto il premier Matteo Renzi in Senato, dopo l’approvazione del ddl Boschi sulle riforme costituzionali. Il testo, che ha ricevuto 180 sì, 112 no e 1 astenuto, passerà adesso alla Camera per l’approvazione definitiva. La maggioranza che sostiene il governo Renzi non sarebbe riuscita da sola ad approvare il ddl Boschi per il quale era necessaria la maggioranza assoluta di 161 voti e Renzi, intervenendo in Aula dopo il voto, ha affermato «Il gesto» di acconsentire «con un voto a maggioranza assoluta» al superamento del Senato «non ha eguali non nella storia italiana, ma in quella della storia Ue», per poi aggiungere «La storia politica italiana si occuperà di questa giornata e la storia sarà gentile con voi. Il Paese vi deve una gratitudine istituzionale». Infine il Premier ha rilanciato il referendum «vedremo popolo con chi sta» ha detto «Se con chi scommette su fallimento o su chi scommette su futuro».
Riforma Pa, al via prima tranche
Intanto nella notte il Cdm ha dato il via libera ai primi undici decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione, che ora passeranno al vaglio del Parlamento. Tra questi anche la stretta sui furbetti del cartellino, il taglio alle partecipate, la riforma dei porti e l’accorpamento del corpo Forestale ai Carabinieri. Il Cdm ha approvato inoltre le annunciate nomine di Carlo Calenda alla guida della delegazione italiana a Bruxelles e di Maria Angela Zappia, attuale ambasciatrice presso la Nato, a nuovo consigliere diplomatico di Palazzo Chigi.
Renzi: concorso per 63.712 insegnanti
Nella conferenza stampa di stamani dopo il Cdm, il premier ha detto che è pronto il concorso della scuola «andremo a bandire un concorso per 63.712 insegnanti; è un grande investimento sulla scuola. Speriamo che a settembre possano andare in cattedra». E ha aggiunto: «Per il prossimo concorso abbiamo deciso che la scelta sarà legata alla qualità di donne e uomini della scuola. Sono il bene più prezioso perché diamo a loro i nostri figli. Quindi massima richiesta di qualità da tutti i punti di vista». E ancora: «La supplentite finirà quando le riforme andranno a regime».
Assenteisti, “la novità è che licenzieremo i dirigenti”
Sui furbetti del cartellino, Renzi ha affermato: «Ho letto che c’è chi dice che le norme ci sono già. Ma oggi non è obbligatorio tutto questo, è il dirigente che sceglie. Ora è differente rispetto alle norme del passato, di cui parlano con una felice sintesi da Brunetta alla Cgil, che non sono efficace come queste». E sottolinea: «Non c’è più una possibilità, un optional: il dirigente non licenzia? E noi licenziamo il dirigente».
Partecipate, forze di polizia e enti locali al centro
Le partecipate pubbliche verranno ridotte da «8 mila a mille» spiega il premier Matteo Renzi in conferenza stampa parlando di un «taglio immediato», di «regole certe per impedire la costituzione di nove società» e della «riduzione dello stipendio per gli amministratori che non aiutano» questo processo. «Le forze di polizia passano da 5 a 4 con il Corpo forestale dello Stato che entra nell’Arma. Questo processo si concluderà nel 2016. Dicevano che era impossibile farlo, lo abbiamo fatto» ha poi annunciato Renzi. Parlando del decreto sui servizi pubblici locali, nell’ambito della riforma della P.A. il premier dice: «Dare certezza di diritto rispetto agli ambiti territoriali ottimali», «incoraggiare le aggregazioni» e attraverso le specifiche procedure «rimuovere coloro i quali non provvedono alla fusione». E ha aggiunto: «Soprattutto sui rifiuti c’è spazio per le aggregazioni».
“Da Juncker parole sbagliate, ma contano politiche”
Infine Renzi è tornato sulla polemica con l’Ue. Il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, ha usato «espressioni sbagliate nel merito e nel metodo, ma quello che mi interessa è che lui non sbagli le politiche». E aggiunge: «Non sono qui a fare il portavoce di un litigio, se si usano in conferenza stampa espressione sbagliate, pace, non sono permaloso».
Apple, domani Cook a Roma per investimento su Napoli
«Apple ha comunicato da Cupertino che aprirà a Napoli una bella realtà di innovazione con circa 600 persone, una sperimentazione veramente intrigante. È ufficiale e domani Tim Cook sarà qua» ha annunciato Renzi. E continuando sulla riforma della P.A.: c’è il decreto sulla cittadinanza digitale, con il «pin unico e domicilio digitale entro il 31 dicembre 2017».
Quarto, si dimette Rosa Capuozzo
La sindaca di Quarto, Rosa Capuozzo, eletta con il Movimento 5 Stelle (ma espulsa recentemente), ha annunciato le sue dimissioni. «Non è una resa ma un gesto di responsabilità per Quarto», ha spiegato Capuozzo. Aggiungendo: «Ho fatto giuramento e ho rispettato fin che ho potuto gli altri, quelli che si sono dimessi forse credevano di fare una gita fuori porta». «Vado via – ha quindi spiegato – perché mancano i numeri necessari per governare, siamo una forza politica che non si muove con le larghe intese». Duro il commento della ex prima cittadina, secondo cui si tratta di «una sconfitta politica ma anche una vittoria della camorra».