La conservazione delle dune di Marina di Modica è prevista anche dallo Statuto del Comune. Mentre si continua a discutere sulla titolarità delle competenze per fermare il cosiddetto progetto spianadune (progetto turistico Itaparica) che prevede, oltre alla realizzazione di un residence 4 stelle, un allargamento dove prima insisteva uno stabilimento in legno, ci si interroga sull’operato del Comune di Modica in merito alla vicenda. «Mi è capitato di interloquire con il dirigente dell’ente – ha affermato il presidente modicano di Legambiente, Giorgio Cavallo- ma loro in qualche modo si tirano fuori dicendo che non sono competenti, a mio avviso non sarebbe così perchè avrebbero pure loro delle competenze o quantomeno la possibilità di sospendere in attesa che gli organi di competenza verificassero le prescrizioni».
Se chi ha approvato la deliberazione dello statuto comunale, nel 1993, ha pensato di dedicare un comma specifico proprio alla tutela delle dune, è perchè la politica modicana, in questo senso, ha dimostrato sempre una certa sensibilità. Al titolo 1, sui principi generali e configurazione giuridica dell’ente, l’articolo 8 dello statuto (dedicato alla gestione del territorio) al comma 4 così recita: Il Comune vigila la conservazione e la integrità delle aree e delle cave comunali e delle dune esistenti nel territorio.
Queste disposizioni indicate all’interno dello Statuto avrebbero, dunque, consigliato un approccio diverso della giunta comunale non in riferimento al residence che, come più volte ribadito anche dagli amministratori, gode di tutte le autorizzazioni necessarie, ma sul progetto che muta il naturale habitat in riferimento allo spianamento delle dune.
Ricordiamo anche che in merito a questa vicenda, il 3 agosto scorso, si è tenuta una audizione presso la commissione Territorio e Ambiente all’Ars promossa dal deputato di Forza Italia Giorgio Assenza. In quella occasione, per il Comune di Modica, si presentò l’assessore Belluardo che alla fine commentò:
«la Commissione Parlamentare ha ascoltato con attenzione la nostra relazione – dichiara l’assessore Belluardo – che è stata dettagliata nei minimi particolari. Essendo un’area con vincolo Sic bisogna che vengano rispettate delle determinate prescrizioni paesaggistiche e naturalistiche. Negli ultimi tempi abbiamo raccolto le lamentele di quanti ritenevano illegale la costruzione dei corpi ristorante e reception dell’Hotel Itaparica. Abbiamo mandato la polizia locale che ha impiegato il NOPE (Nucleo Operativo Polizia Edilizia)per verificare sul posto eventuali irregolarità sia cartacee che progettuali rispetto a quello che è stato autorizzato nel 2009 dalla scorsa amministrazione, ma niente di anomalo è stato riscontrato. Comprendiamo le preoccupazioni dei cittadini per l’edificazione in zona Sic ma ribadiamo ancora una volta che sono ormai sei anni che tutte le autorizzazioni sono state rilasciate correttamente. Probabilmente i Comuni pagano la lentezza della Regione nel trattare le varianti ai Prg, come nel caso di Modica che quindi resta legata ad una concezione obsoleta dello sviluppo urbanistico. Ai cittadini preoccupati possiamo assicurare che continueremo a vigilare sul rispetto di tutte le prescrizioni imposte».
La partita non si gioca sulla regolarità dell’opera, ma sulla tutela delle dune inserite dalla Commissione Europea all’interno della rete natura 2000 e la cui salvaguardia è garantita anche dal regolamento comunale approvato, secondo quanto sostenuto da alcuni esponenti storici della politica modicana, sarebbe stato redatto proprio per evitare la possibilità di speculazioni edilizie e deturparzione dell’habitat naturale.