Il provvedimento governativo, secondo quanto scritto nella mozione, rischiava di cancellare centinaia di micro e piccole aziende e posti di lavoro, spazzando via un’offerta turistica di qualità che non riguarda solo stabilimenti balneari, ma anche alberghi, ristoranti, campeggi, e tante altre realtà imprenditoriali.
E tutto ciò ingiustamente. Secondo una tabella riportata nell’atto, infatti, i canoni applicati in Sicilia sono perfettamente in linea con quelli nazionali.
Nel rispetto dei principi del Movimento, la mozione approvata mira inoltre a salvaguardare l’ambiente, impegnando il governo “ad adottare ogni utile iniziativa affinché la disciplina delle concessioni tenga conto dei principi di tutela ambientale e paesaggistica, anche in considerazione del rispetto della proporzionalità tra spazio liberamente fruibile e spazio utilizzato dagli stabilimenti balneari, nonché del rispetto delle norme sulla concorrenza, così come stabilito dalla direttiva Bolkenstein”.