Una scommessa per il territorio e una sinergia pubblico-privato han posto le basi per la realizzazione di uno spumante prodotto sui Nebrodi. Un progetto iniziato nel 2010 nel comune di Ucria con i fratelli Borrello e i tecnici agronomi dell’IRVO (istituto superiore del vino e dell’olio) che ha portato una cultivar siciliana antichissima, il Catarratto, a 1200 metri di quota, a fronte del vigneto più alto d’Italia in Valle d’Aosta a 1350m di altezza. L’esperimento di circa duemilacinquecento piantine in meno di mezzo ettaro di terreno del vitigno di Catarratto bianco, ha prodotto uva sorprendentemente già dopo due anni, con una produzione a regime prevista di 6000 piante ad ettaro. Attualmente sono circa 600 le bottiglie di spumante dei Nebrodi del 2012, mentre è in lavorazione la produzione 2013 e 2014.
Le difficoltà sono state notevoli, a partire dalla conformazione del territorio e la notevole altezza del vitigno coltivato. Sono state effettuate indagini su meteoclima, morfologia e pedologia del territorio (fornite dal centro di analisi di Sciacca) per andare incontro alle problematiche quali periodo di gelate nel mese di marzo, il tipo di radiazione solare, e una attenzione particolare alla sfogliatura, diramatura (sono stati allargati ulteriormente i filari del vigneto per dare maggiore spazio alla pianta, circa 1,5 m) e potatura per equilibrare la parte vegetativa con quella produttiva utile per limitare la crescita della pianta e accumulare più quantità zuccherina. Dal punto di vista fitosanitario sono stati utilizzati per il 90% solo zolfo e rame. Ottimo antiossidante il catarratto è caratterizzato da un contenuto in acidi ferulici al di sopra dei 10 mg/kg di uva, ed entra nell’uvaggio di quasi tutti i vini bianchi dell’Isola e viene utilizzato anche per la produzione di vini liquorosi come il Marsala e il Vermouth. Prossimi esperimenti vedranno lo spumante deciso dei Nebrodi mitigato dall’eleganza dello Chardonnay. Gradevole, di colore giallo paglierino, non molto frizzante dai sentori di frutta esotica ed una gradazione intorno ai 12,5, lo spumante dei Nebrodi è adatto agli aperitivi tipici locali sposandosi molto bene con il prosciutto di suino nero dei Nebrodi, formaggi di primo e secondo sale, bruschette di pane ai grani siciliani con olio di oliva extravergine e pane fritto per un valore di mercato, con variabili relative alla qualità di prodotti di nicchia, orientativo al di sotto dei 20 Euro a bottiglia. Questa prima fase sperimentale, riuscita con successo, come sostengono i ricercatori IRVO, rappresenta un’occasione significativa per l’economia della zona dei Nebrodi, che ha a disposizione molti territori liberi, per la produzione di spumante autoctono, incremento di forza lavoro, rafforzamento dell’identità del luogo. Il vigneto inoltre svolge un ruolo importante nella difesa del suolo e del territorio contro fenomeni erosivi, rischio derivante dagli incendi, la naturale regimazione delle acque e la maggiore presenza dell’uomo come guardiano del territorio.
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