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Si riaprono i giochi al concorso per 140 funzionari tecnici all’Agenzia delle entrate

Si riaprono i giochi per i 10 mila partecipanti al concorso dell’Agenzia delle entrate per assumere 140 funzionari tecnici. Nei giorni scorsi, infatti, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di due partecipanti alla prima prova che sono stati riammessi e hanno potuto partecipare così alla seconda. Un ricorso che adesso possono presentare anche gli altri partecipanti, chiedendo la ripetizione del concorso.

In sostanza pur avendo ottenuto un punteggio superiore a 24/30 nella prima prova a risposta multipla (indicato come punteggio minimo dal bando) erano stati esclusi perché potevano accedere alla seconda fase solamente i primi 500 della graduatoria. Ma il presidente della Terza sezione del Tar Lazio, Francesco Corsaro, con il decreto d’urgenza n. 6348/2014, ha accolto l’istanza cautelare presentata dai due partecipanti assistiti dallo studio legale degli avvocati Francesco Stallone, Francesco Leone, Gabriele La Malfa, Simona Fell e Claudia Caradonna, con sede a Palermo e Roma e che lavora da anni nel campo dei concorsi pubblici. L’istanza dei legali ha puntato l’attenzione sulla legittimità del punteggio minimo di 24: nel pubblico impiego, infatti, la soglia dell’idoneità nelle prove scritte è fissata in 21/30 dall’art. 7 del D.P.R. 487/1994 quindi ben al di sotto di 24 indicato dal concorso. E il Tar del Lazio ha dato loro ragione. Così molti altri partecipanti (tutti quelli che hanno ottenuto un punteggio di 21/30 o superiore) possono fare ricorso, anche in maniera collettiva.

Gli avvocati spiegano che «è illegittima la previsione del bando che limita l’ammissione alla seconda prova ai primi 500 candidati che abbiano riportato il punteggio di almeno 24/30. Elevare la soglia da parte dell’Amministrazione come avvenuto in questo caso significa sbarrare ingiustificatamente l’accesso ai successivi gradi del concorso. Alla luce poi della funzione di sfoltimento della platea dei concorrenti pare inoltre illegittimo il contingente di 500 unità, a prescindere dalla soglia. Per tali ragioni il Tar del Lazio ha accolto la nostra istanza e riammesso alla seconda fase del concorso i nostri due clienti».

Inoltre, secondo i legali sono state riscontrate altre irregolarità nelle prove: «Ci è stato riferito, ad esempio, che a fine prova la scheda con le risposte ai quesiti non sarebbe stata sigillata e che la scheda anagrafica non sarebbe stata addirittura neanche imbustata. Se tale fatto dovesse trovare riscontro nei verbali d’aula, vi sarebbe la violazione dell’art. 14 del D.P.R. 487/94 che, invece, prescrive che entrambi i documenti debbano essere obbligatoriamente imbustati e sigillati. Nel frattempo, inoltre, si è svolta la seconda prova ed è stata pubblicata la graduatoria dei 140 candidati che inizieranno il tirocinio “tecnico pratico” (ultimo step prima dell’assunzione). E in questa occasione il vizio iniziale riscontrato dal Tar (inerente al punteggio) non è stato sanato. Per questo siamo sicuri che tutti i diecimila partecipanti, da oggi in poi, possano legittimamente chiedere immediatamente al Giudice Amministrativo un provvedimento e ottenere la ripetizione del concorso».

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