Ci vorranno complessivamente quattro mesi per realizzare la bretella sull’autostrada A19, chiusa per un lungo tratto dallo scorso aprile dopo il cedimento di un pilone all’altezza di Scillato. “Ci vorranno novanta giorni per i lavori e altri trenta giorni per la parte amministrativa”. L’annuncio è stato dato oggi, nel corso di una conferenza stampa, dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che ha incontrato oggi il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e i due commissari per l’emergenza Calogero Foti e Marco Guardabassi, quest’ultimo inviato dal Governo Renzi. “Ma non innamoriamoci delle date – avverte Curcio – perché è un progetto molto importante, sono soldi che vanno spesi in sicurezza e con oculatezza. Questo primo periodo servirà per l’acquisizone della parte amministrativa, dopo di che si potrà partire con l’inizio dei lavori”.
“Il 30 maggio ho firmato le due ordinanze di Protezione civile che regolano le attività per lo stato di emergenza con i due commissari, uno per il viadotto, Calogero Foti della Protezione civile e il commossario Marco Guardabassi”, ha aggiunto Curcio. “Il piano è stato consegnato in anticipo e tempestivamente, in quattro giorni, è stato approvato – ha ancora detto – oggi quello stato di emergenza ha un piano di lavori formalmente approvato e che ha la necessità delle varie autorizzazioni”. Insomma, in quattro mesi la bretella autostradale dovrebbe essere pronta, salvo imprevisti. C’è anche un comitato, formato dall’Anas e dalla Protezione civile che “ha come obiettivo la verifica del cronoprogramma”.
Non si sa ancora se dovranno essere abbattuti entrambi i piloni dell’autostrada, come spiega ancora Curcio. “In libertà ognuno può dire ciò che vuole, ma le valutazioni vanno fatte sulle fondazioni per vedere se sono compromesse, o se sono stabili e in buone condizioni. Solo allora l’operazione di recupero potrà essere fatta”.
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