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Blue tongue, è di nuovo allarme a Siracusa e Ragusa: "Fare subito i controlli"

La Regione Siciliana ha disposto ai comuni di Siracusa e a parte dei comuni di Ragusa e ai servizi veterinari delle Aziende Sanitarie delle rispettive province, di avviare controlli capillari sul bestiame al fine di verificare la diffusione della Blue tongue, più comunemente conosciuta come lingua blu.

L’allarme è scattato a seguito del rapporto trasmesso il 13 ottobre dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia (IZS) al centro di referenza nazionale per le malattie esotiche presso l’IZS di Teramo che ha riscontrato la positività virologica dl virus Blue tongue sui capi di due aziende site nel comuni si Sortino e Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa. Da questo rapporto è emersa, quindi, la necessità di verificare se c’è stata diffusione del virus, così la Regione ha chiesto ai comuni interessati di effettuare una serie di controlli clinici sui capi di bestiame che si trovano nei siti interessati. La zona di sorveglianza della Blue tongue si estende per un raggio di 20 km calcolato dalle coordinate geografiche delle aziende interessate e delle zone di transumanza, per tale motivo, tra le aree soggette ai controlli ricadono anche tre comuni della provincia di Ragusa e, nello specifico, parte dei comuni di Giarratana, Modica e Ragusa. Per quanto riguarda invece la provincia di Siracusa i comuni interessati sono Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Floridia, Melilli, Noto, Palazzolo Acreide, Priolo Gargallo, Siracusa, Solarino e Sortino.

Rischio sanzioni amministrative per chi non rispetta le disposizioni

Fino agli esiti dei controlli sono vietate le movimentazioni di animali che appartengono alle specie soggette a ricevere il virus della Blue tongue, mentre nelle stesse aree, ma fuori zona di protezione, è consentita la movimentazione di animali a condizione che gli stessi siano destinati a macellazione che dovrà avvenire in impianti di macellazioni siti nella regione, preferibilmente nella provincia sede del focolaio e previa intesa con le aziende sanitarie, le movimentazione devono effettuarsi nelle ore diurne sotto vincolo sanitario e a condizione che gli animali da movimentare non presentino segni clinici della malattia all’atto del carico.

La Regione Siciliana ha trasmesso il decreto (del 14 ottobre 2015) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 ottobre 2015 a tutti I sindaci dei comuni interessati, al servizio veterinario delle Aziende sanitarie provinciali di Siracusa e Ragusa e le Forze dell’ordine incaricandoli a far rispettare, ognuno per la parte di rispettiva competenza, l’esecuzione del succitato decreto che – si legge nel documento pubblicato sulla GURS- «stante l’urgenza, entra immediatamente in vigore e, chiunque contravvenga alle disposizioni del presente decreto sarà punito, salvo che il fatto costituisca reato, con la sanzione amministrativa prevista dall’articolo 16 del decreto legislativo 22 maggio 1999, n. 196».

Quindi, da ciò che si legge nel decreto pubblicato dalla regione, non c’è allarme, ma c’è urgenza e, che ci sia fretta di intervenire lo si evince dal fatto che il rapporto dell’IZS è stato emesso il 13 ottobre e il decreto è stato redatto il giorno successivo.

La Blue tongue, o febbre catarrale dei ruminanti o lingua blu, è una malattia infettiva che si trasmette attraverso le punture dei moscerini e colpisce principalmente gli ovini. Negli anni passati la febbre catarrale dei ruminanti ha provocato stragi di bestiame mettendo in crisi l’intero settore e portando il governo a dichiarare lo stato di calamità dando degli indennizzi agli allevatori che hanno registrato mortalità in percentuale altissima.

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