SCICLI (RAGUSA) Nella mattinata di oggi i Vigili del Fuoco di Ragusa, unitamente alla Protezione Civile e i Vigili Urbani di Scicli, sono intervenuti per mettere in sicurezza degli edifici, appartenenti all’Istituto Autonomo Case Popolari, visibilmente pericolanti e pericolosi per i residenti. La segnalazione è arrivata da parte di alcuni condomini preoccupati per l’incolumità dei propri figli che spesso utilizzano il cortiletto per giocare a calcio esponendosi al serio pericolo che un pezzo di intonaco possa staccarsi e cadergli addosso. La preoccupazione dei residenti, o di una parte di essi, non è infondata e, per capirlo, basta dare una occhiata rapidissima alle strutture che risultano essere pericolanti più di quanto si possa immaginare. Nello specifico, se guardiamo solo all’intervento di stamattina avvenuto in territorio di Scicli (nel ragusano) vi sono circa 50 appartamenti distribuiti in 5 edifici, tutti in evidente stato di abbandono e che necessitano di urgentissimi interventi di manutenzione per essere messi, quantomeno, in sicurezza. Negli edifici più sicuri vi sono dei problemi relativi all’intonaco staccato nei balconi, negli altri si possano invece notare pignatte scoppiate, cedimenti strutturali e infiltrazioni, tutti elementi che fanno pensare a un prossimo, non molto lontano, cedimento. Tutto lascia presagire che la tragedia sia dietro l’angolo, già le prossime piogge potranno rivelarsi fatali in tal senso, ma perché aspettare che accada qualcosa di grave prima che si intervenga? Ovviamente il problema non è legato solo al comune di Scicli o alla provincia di Ragusa, ma è un problema generalizzato che andrebbe preso subito in considerazione prima che poi si debba agire in uno stato di emergenza assoluto. «Noi delle case popolari- si sente vociferare da alcuni residenti che assistono all’intervento dei Vigili del Fuoco- siamo considerati cittadini di serie B, questi edifici (riferendosi sempre alle case popolari di Via Pietro Nenni a Scicli) sono stati realizzati tra fine anni 60 e inizi 70, ma mai abbiamo visto qualcuno preoccuparsi della manutenzione degli stessi».
La commistione della titolarità patrimoniale degli immobili
L’Istituto Autonomo Case Popolari di Ragusa gestisce circa 2500 alloggi e non è semplice far fronte a tutte le emergenze, ma a questo si aggiunge un’altra problematica legata alla commistione della titolarità patrimoniale degli immobili. Vi sono ad esempio edifici, come quelli oggetto di intervento di cui sopra, dove abitano 2 inquilini che hanno riscattato l’immobile divenendone proprietari e altri 7 inquilini ospiti in alloggi ancora di proprietà dello Iacp. In questo caso il costo degli interventi andrebbe ripartito proporzionalmente, dato che l’Istituto va considerato alla stregua di un semplice inquilino; I residenti lamentano il fatto che però risulta difficile confrontarsi con l’ente, ma, all’inverso, il direttore dello Iacp denuncia la mancanza di collaborazione da parte dei privati che si tirano indietro quando si tratta di fare interventi che comportano un certo esborso economico. Il fatto è che il balletto delle responsabilità si può tollerare fin quando non accadono delle disgrazie, ma poi chi paga le conseguenze? Perché piangere sempre sul latte versato? Si badi che questo non è allarmismo gratuito, ma qualsiasi persona,anche chi non ha basi tecniche, si può rendere conto del pericolo evidente di crollo per alcune strutture. Durante il sopralluogo effettuato stamattina si sentiva spesso dire a bassa voce che in una condizione del genere gli inquilini non potrebbero abitare all’interno degli edifici, ma nessuno si prende la responsabilità di decidere per l’evacuazione degli immobili perché poi si dovrebbe gestire un altro problema importante relativo alla sistemazione degli inquilini in altri alloggi, ma quali?
Troppi Immobili da Gestire
Quello che ci si chiede è perché l’Istituto Autonomo Case Popolari non è mai intervenuto su alcuni edifici pericolanti, esiste un piano delle manutenzioni? C’è una previsione di intervento? Quanti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sono stati realizzati nell’ultimo anno?
Sono domande che abbiamo rivolto (telefonicamente) al direttore dello Iacp di Ragusa, Giovanni Scuderetti, il quale si è riservato di fornirci i dati specifici riguardo le argomentazioni in essere, ma allo stesso tempo ci ha detto che purtroppo gli alloggi da gestire sono tanti e l’ente non riesce a coprire tutte le emergenze. Ormai, ha asserito Scuderetti durante la conversazione, la maggioranza degli alloggi sono gestiti in condominio quindi in forma privata, perciò per intervenire occorre che tutti concorrano alle spese, ma non sempre è così. Quando si verificano evidenti problemi di pericolo per l’incolumità dei residenti, ci dice Scuderetti, per quello che possiamo cerchiamo di intervenire a prescindere dalla titolarità o meno, ma deve essere l’amministratore di condominio a prendere le dovute decisioni in nome e per conto di tutti quando vi sono interventi urgenti da fare.
Gran parte del patrimonio di proprietà totale o parziale dell’Istituto Autonomo Case Popolari risale agli anni 70, occorrerebbe un intervento massiccio per la ristrutturazione degli edifici, ma a carico di chi? La frammentazione in questo senso non aiuta, ma è risaputo che il rimbalzo delle responsabilità non serve a nulla e nessuno perché, comunque, nel momento in cui dovesse succedere una disgrazia tutti i proprietari ne rispondono penalmente e a perderci la faccia sarebbe sempre l’ Ente pubblico che non riesce a garantire la sicurezza dei cittadini.
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