I dipendenti di ‘Metro Catania 2013’ hanno protestato oggi di fronte la sede Tecnis, di via Almirante 23 a Catania, azienda per conto della quale eseguono i lavori del cantiere della metropolitana Borgo Nesima. Lo rende noto la Fillea Cgil di Catania.
“La protesta – spiega il sindacato – è scattata perché, nonostante gli accordi ufficiali, ai lavoratori devono ancora essere saldati gli stipendi di settembre e ottobre e salari sino al 9 novembre, giorno del blocco lavori a causa dell’interdittiva antimafia che ha colpito la Tecnis e le aziende collegate. Non è stata pagata neppure la cassa edile da luglio sino a ottobre e i salari non sono stati saldati nonostante le somme dello Stato avanzamento dei lavori (Sal) siano già state consegnate a ‘Metro Catania 2013′”.
PALERMO. “E’ necessario fare subito chiarezza sul futuro della società Tecnis e sulla realizzazione dell’anello ferroviario a Palermo. I lavoratori, una trentina circa, da diversi mesi senza stipendio continuano comunque a lavorare fiduciosi ma allo stesso tempo chiedono garanzie sul futuro occupazionale”. Lo dice Ignazio Baudo, nuovo segretario generale della Feneal di Palermo, dopo l’assemblea stamane in cantiere, che aggiunge. “L’attivazione della cassa integrazione, approvata a Roma, deve essere l’ultimo strumento da attivare. La Feneal Uil intende cercare qualsiasi soluzione alternativa e utile che permetta il prosieguo dell’opera. Per questo abbiamo chiesto subito l’attivazione di un tavolo di confronto”.
NUOVO CDA. L’azienda, intanto, va verso un nuovo Cda. Il 5 gennaio l’assemblea dei soci ha proposto l’ingresso di tre nuovi membri: due avvocati di un importante studio romano e un consulente manageriale. Entro fine gennaio decideranno se accettare l’incarico. Dopo la nomina del commissario Saverio Ruperto, arrivata dalla prefettura a seguito dell’interdittiva antimafia recapitata all’impresa, continua il piano di ristrutturazione societaria di Tecnis. Meridionews rivela che Le voci che circolano con più insistenza e credito portano a Eugenio Grippo e Roberto Cappelli: rispettivamente fondatore e socio di uno degli studi legali più importanti d’Italia, con sedi a Roma e Milano. Entrambi specializzati in diritto societario, fusioni e acquisizioni di società. Il terzo nome è quello di Luciano Favero, consulente manageriale.
Il cda Tecnis era stato rivoluzionato una prima volta a ottobre, con le dimissioni dei soci fondatori dell’impresa Mimmo Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice. Arrivate a seguito dell’inchiesta Dama Nera, che ha portato all’arresto di entrambi. Nel consiglio, sempre presieduto da Acernese, era rimasto in caricaGiovanni De Pra, mentre era entrato come nuovo membro Roberto Arcidiacono. Lo scorso agosto aveva invece lasciato il suo ruolo il manager Giulio Stanzione.
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