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I conti della Sicilia, bilancio in aula il 12 Febbraio. Allarme per Sviluppo Italia Sicilia

Conti della Sicilia al centro dell’agenda politica regionale.  Il bilancio della Regione sicilianaapproderà in aula all’Ars a partire dal 12 febbraio. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo, presieduta oggi da Giovanni Ardizzone. La Commissione Bilancio terminerà l’esame dei documenti finanziari entro  l’11 febbraio, “così da consentire all’aula di avviarne la discussione generale nella successiva giornata del 12 febbraio”, hanno deciso  nella capigruppo. L’aula tornerà a riunirsi dal 16 febbraio per avviare l’esame dell’articolato dei documenti finanziari, fino a conclusione dei  lavori.

E’ una situazione drammatica quella dei conti siciliani denunciata oggi dal gruppo di Forza Italia all’Ars con una conferenza stampa nella quale sono state contestate tutte le poste di bilancio proposte nel documento targato Crocetta/Baccei che andrà in discussione in aula a partire dal 16 febbraio e che attualmente viene dibattuta nelle commissioni di merito. “Una finanziaria aleatoria” dicono gli esponenti azzurri  con tagli indiscriminati soprattutto  ai comuni “che fino a giungo non riceveranno un solo euro”, nuove imposte per gli enti locali, spese con coperture poco chiare come i 173 milioni per il cofinanziamento alle misure comunitarie e 60 milioni per i forestali “tra l’altro attingendo – sostengono – ai fondi Fsc, non in cassa, che dovrebbero essere utilizzati solo per spese d’investimento e non per quelle correnti”. “Non ci sono certezze sui fondi che il governo Renzi ha promesso alla Sicilia: un miliardo e 450 milioni di euro, 900 milioni dei quali dovrebbero essere assegnati con una apposita norma dalla legge di stabilità nazionale”. “Si tratta di fondi – dice Riccardo Savona ex presidente proprio della Bilancio – vincolati alla definizione dei rapporti finanziari tra Stato e Regione, confronto di cui non si hanno notizie. E non sappiamo nulla sui restanti 550. La Sicilia dovrà far fronte a nuovi oneri finanziari scaricati dallo Stato sulle Regioni, per 470 milioni: questa cifra è contenuta all’interno del miliardo e 400 milioni? Non lo si comprende”. Per questo motivo gli azzurri mettono in campo una sorta di governo ombra limitatamente alle materie finanziarie e annunciano la predisposizione di un proprio documento alternativo a quello del governo. “Siamo di fronte a una manovra pensata in vista della prossima campagna elettorale – dice il capogruppo marco Falcone -. All’interno si leggono norme assurde, come quella proposta dall’assessore al Territorio, Maurizio Croce, che prevede l’assunzione di 30 persone esterne nella commissione istituita dalla precedente manovra, che affianca inspiegabilmente la Commissione esistente”. In aula sarà battaglia a cominciare da subito tanto che Forza Italia  ha chiesto alla ragioneria  dell’Assemblea di verificare “alcune anomalie sulle entrate riscontrate nella finanziaria”.

E’ un bilancio di grandissimi tagli e sacrifici, e a farne le spese sono soprattutto gli enti locali, che tra l’altro non hanno per ora un punto di riferimento nella burocrazia regionale, dato che manca il dirigente generale all’ assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, come denunciato da Vincenzo Vinciullo, presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’Ars. “Un assessorato così strategico e così importante – ha aggiunto Vinciullo – non può continuare a non avere un responsabile. La mancata nomina del dirigente generale sta influenzando negativamente la vita non solo dell’assessorato ma anche dei Comuni, delle ex Province e di quanti hanno necessità di poter contare sull’intervento dell’Assessorato. In particolare – ha continuato Vinciullo – a fare le spese di questa vicenda surreale sono i precari degli enti locali, che non possono più rimanere senza indicazioni certe da parte dell’assessorato. Inoltre, la Commissione Bilancio, che da giovedì inizierà la discussione generale sullo strumento finanziario ed economico 2016, ha la necessità, proprio per i provvedimenti che devono essere presi sui precari, di confrontarsi con il dirigente generale dell’assessorato che deve esprimere pareri e fare relazioni senza i quali la Commissione non è in grado di votare”. “La scorsa settimana, – ha proseguito Vinciullo – la giunta di governo ha provveduto a nominare un apicale, non si capisce perché in quell’occasione non si è provveduto a nominare anche il responsabile delle Autonomie Locali. Pertanto – ha concluso – per l’urgenza del caso e prima che la Commissione Bilancio debba bloccare i suoi lavori per l’assenza del dirigente generale, si invita il presidente della Regione e la sua giunta a procedere con la nomina”.

Tra i nodi da risolvere con il bilancio, quello delle partecipate. Si riuniranno in assemblea straordinaria lunedì (1 febbraio) e chiedono di i dipendenti di Sviluppo Italia Sicilia un incontro urgente con l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, e un’audizione in Commissione Bilancio per la salvaguardia dei livelli occupazionali.

Il futuro dei lavoratori è a rischio secondo i sindacati e le Rsa aziendali (First Cisl, Fisac Cgil, Uilca-Uil, Fabi e Ugl Credito) che hanno preso parteall’incontro con il cda di Sviluppo Italia Sicilia, composto dal presidente Carmelina Volpe, i consiglieri Alessia Liardi e Andrea Vincenti.

“Rilevata la perdurante assenza di comunicazioni sulle prospettive di continuità aziendale – si legge in una nota sindacale – e quindi la mancanza di garanzie sul futuro dei lavoratori, in arretrato di sette mensilità, unitamente agli scenari imposti dal piano di riordino regionale sulle società partecipate, che non delineano orizzonti rassicuranti nel prossimo avvenire, invocano, insieme alle segreterie territoriali di categoria”.

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