Nella nottata di oggi si è spento Franco Ruta titolare dell’Antica Dolceria Bonajuto di Modica. Con lui scompare un imprenditore coraggioso e innovativo. Era nato nel 1943. Dopo alcune esperienze come fotoreport ed editore, lasciò il lavoro di tecnico di laboratorio all’Ospedale Maggiore di Modica, per dedicarsi a tempo pieno all’azienda di famiglia, l’“Antica Dolceria Bonajuto” attiva fin dagli anni cinquanta dell’Ottocento. Artefice della riscoperta e del rilancio del cioccolato artigianale di Modica come prodotto d’eccellenza. Già molti, dai social, chiedono al sindaco di intestare il corso Umberto 1 al re del cioccolato modicano.
Estratto tratto dal volume “La dolceria Bonajuto, Storia della cioccolateria più antica di Sicilia” (Palermo, Kalos, 2013)
L’Antica Dolceria Bonajuto
riaprì i battenti due mesi dopo, il 15
settembre 1992. In quell’occasione,
Franco Ruta comprò degli spazi
pubblicitari sulla stampa per ringraziare
le maestranze impiegate nell’opera di
rinnovo dei locali.4
L’idea sottesa al restyling dell’azienda fu
quella di trasformare la memoria in
impresa e sfruttare il fascino e l’impatto
della tradizione secolare dolciaria della
famiglia Bonajuto sull’immaginario
sociale.
Il rinnovamento coinvolse diversi
aspetti. Innanzitutto, si tornò alla
formula originaria della dolceria senzala caffetteria. Di conseguenza, la
denominazione “Caffè Roma”
scomparve. La ragione sociale fu
modificata in “Antica Dolceria
Bonajuto di Ruta Carmelo [detto
Pierpaolo, n.d.a.] s.a.s.”. Il logo
dell’azienda, realizzato dallo scenografo
e illustratore Angelo Ruta sulla base di
una foto che ritraeva Francesco
Bonajuto, divenne una cornice ovale per
il mezzobusto stilizzato del fondatore,
con occhiali e cappello in testa. I
laboratori e i locali destinati alla vendita
furono ampliati e rinnovati nelle
attrezzature e negli arredi. Nelle
dispense di legno pregiato, sulle
mensole dietro le vetrine, trovarono
posto antichi strumenti di lavoro, foto
di famiglia di fine Ottocento, il diploma
commemorativo e la medaglia d’oro
vinta all’esposizione romana del 1911,
ma anche oggetti acquistati nel Centro
America che ripercorrevano a ritroso la
storia del cioccolato. Con il passare
degli anni le vetrine si sono arricchite di
libri, pagine di giornali e riviste
internazionali che raccontano il
successo dell’azienda e dei suoi
prodotti, la cui gamma fu semplificata e
ridotta. La filosofia dell’azienda,
racchiusa nel claim “A tornare indietro
ci prendiamo gusto”, ispirò il recupero
di dolci tradizionali, oramai sempre più
rari da trovare.Nel 1994 giunse
la prestigiosa segnalazione sulla rivista
«Gambero Rosso».7 Nel 1996 i titolari
della maison di gioielli Bulgari ne
acquistarono uno stock come strenne
natalizie. La rivista «Grand Gourmet»8
e qualificate firme del giornalismo
gastronomico, come Giuseppe Bigazzi
(«Il Tempo»)9 e Davide Paolini («Il Sole
24 Ore»), le dedicarono articoli e
recensioni. Fu proprio Paolini ad aprire
i “salotti buoni” della televisione
italiana a Franco Ruta. Nel 1999 il
giornalista del quotidiano economico
milanese lo introdusse al Maurizio
Costanzo Show (Canale 5); nel corso
della puntata Ruta illustrò le peculiarità
del cioccolato di Modica e di alcuni
dolci tradizionali, suscitando interesse e
curiosità. In seguito, la barretta fu
sempre più spesso al centro di
programmi televisivi (da Nonsolomoda,
Linea Verde, Geo & Geo, Terra &
Sapori a Linea Blu) e protagonista di
kermesse nazionali e internazionali,
conquistando notorietà e visibilità. La
Tv3 Catalunya, la Fuji Tv Tokio e
CCTV China inclusero nei loro
reportage sulla Sicilia anche una visita
da Bonajuto. Della dolceria parlarono
prestigiose testate straniere, dal
quotidiano tedesco «Berliner
Morgenpost» al bookazine«Der Feinschmecker Gourmet Shop», dal
«Sydney Morning Herald»10 ai periodici
giapponesi «Diaries» e «Ghael Gatto»,
dal «Chicago Tribune»11 al «Financial
Times».12
La giornalista inglese Kate Singleton, in
un articolo sull’«International Herald
Tribune», definì Modica «la Mecca del
cioccolato» e Franco Ruta il suo Gran
Sacerdote.13 La metafora fu poi ripresa
da Attilio Bolzoni ne «la Repubblica»
che definì Bonajuto «un santuario dove
italiani e stranieri fanno
pellegrinaggio».14 R.W. Apple Jr., sul
«New York Times», raccontò di essere
rimasto “stregato” da un «chocolate of
astonishingly pure, powerful flavour».15
Persino la rivista americana «National
Geographic» elogiò il suo «dark, richly
textured chocolate».16
Il cioccolato cominciò così a esportarsi in
Italia e all’estero, nelle grandi catene di
distribuzione internazionali (come i
grandi magazzini Isetan di Tokyo) e nei
più esclusivi negozi di delizie
gastronomiche come, per esempio, il
Dean & De Luca di New York e il Caffè
Sant’Eustachio a Roma, di fronte al
Senato. Il Grand Hotel St. Regis di Roma
utilizzò il cioccolato della Bonajuto come
cadeau per “coccolare” i propri ospiti. A
Londra, la barretta fu distribuita da Juan
Isgrò, un italo-argentino che
commercializzava prodotti regionali.
Da stamattina cittadini può o meno noti della provincia di Ragusa, continuano a inviare attestati di stima e cordoglio per un uomo che ha reso celebre la Città di Modica in tutto il mondo, noi ne abbiamo selezionati alcuni.
On Nino Minardo
Sento di esprimere profondo cordoglio per la scomparsa di Franco Ruta, ambasciatore della “Modica Dolce “nel mondo.
Grande uomo, lungimirante imprenditore continuerà a rappresentare la genialità e determinazione di un modicano doc che ha reso sempre più celebre nel mondo uno dei posti più quotati per scoprire e gustare il cioccolato e i dolci della nostra tradizione e cultura: “L’Antica Dolceria Bonajuto”Franco Ruta resterà tra i nomi di quanti hanno fatto grande Modica
Il Sindaco di Modica Ignazio Abbate su Facebook
“Questa notte ci ha lasciati uno dei più grandi imprenditori della storia di Modica, colui che ha portato il cioccolato in tutto il Mondo. Da oggi la nostra città è un po’ più povera. Grazie di tutto Franco, riposa in pace”
Lo storico e docente Universitario Uccio Barone
Con Franco Ruta scompare un grande imprenditore e una persona di straordinaria sensibilità culturale.
Ho perso un caro amico, Modica un pezzo importante della sua identità. Pierpaolo ed i suoi cari sapranno però continuarne la storia e le sfide.
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