Rifiuti in Sicilia, ci risiamo: la Regione ha chiesto a Roma lo stato di emergenza. La Regione siciliana ha infatti chiesto al governo nazionale di proclamare lo stato di emergenza in materia di rifiuti. La richiesta è contenuta in una lettera firmata dal presidente della Regione Rosario Crocetta e dall’assessore regionale Vania Contrafatto e trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Ambiente ed al Dipartimento della Protezione Civile, a Roma.
Secondo i tecnici della Regione, la Sicilia è a un passo dal baratro: “Serve una presa di posizione forte e un cambio di passo al fine di evitare che l’emergenza igienico sanitaria possa realizzarsi nel breve periodo in modo drammatico” scrive Domenico Armenio, capo del dipartimento Rifiuti della Regione. Sono otto le discariche in funzione in Sicilia: Bellolampo, Castellana Sicula, Trapani, Siculiana, Gela, Ragusa, Catania, Motta Sant’Anastasia. La produzione dei rifiuti in Sicilia è oggi di circa 6.200 tonnellate al giorno mentre, in regime ordinario, la capacità degli impianti è di 4.500 tonnellate al giorno. Come si è colmato sinora il deficit? Attraverso provvedimenti “contingibili e urgenti” che hanno fatto sì che, nelle stesse discariche, si conferisse una quantità maggiore di spazzatura. Il presidente della Regione, nel luglio scorso, aveva infatti firmato un’ordinanza che aveva ampliato – almeno sulla carta – la capienza delle strutture, oltre ad estendere la “biostabilizzazione” a quasi tutti i rifiuti prodotti nell’Isola.
L’ultimo atto “contingibile e urgente” è stato firmato da Crocetta il 14 gennaio scorso. Ma ora, scrive Armenio, questi provvedimenti di emergenza “non sono più reiterabili poiché in qualche caso sono stati superati i termini previsti dalla legge”.
Il dirigente avverte che “la chiusura di un solo impianto presente nel territorio regionale determinerebbe immediatamente una crisi complessiva del sistema di gestione dello smaltimento dei rifiuti”. La relazione affronta anche il tema della raccolta differenziata ai minimi: “Tale situazione oltre a rappresentare un problema per l’ambiente rappresenterà quasi certamente un problema di carattere economico finanziario perché ciò potrebbe costituire presupposto per l’apertura di specifiche procedure d’infrazione da parte dell’Unione Europea”.
Tra le soluzioni al vaglio della Regione per scrivere la parola fine sull’emergenza rifiuti c’è anche quella del “trasporto extraregionale”, ovvero l’esportazione dell’immondizia in altre regioni italiane o all’estero.
“Il presidente della regione Rosario Crocetta ammettendo di aver fallito farebbe bene a questo punto a dimettersi”. Commenta in questi termini la deputata M5S Claudia Mannino la lettera con cui il presidente Crocetta ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di proclamare lo stato di emergenza nel sistema dei rifiuti nel territorio siciliano “sancendo di fatto – sottolinea Mannino – il fallimento del suo Governo regionale. Nel merito di questa istanza, per di più, bisogna ricordare che, almeno dal 2010 in poi, la gestione dei rifiuti in Sicilia è stata “governata” attraverso strumenti emergenziali: prima attraverso poteri speciali derogatori messi in campo con le ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri; poi con l’emanazione da parte del Presidente della Regione Siciliana di ordinanze contingibili ed urgenti ai sensi dell’art. 191 del D.Lgs 152/2006. In parole povere mai con strumenti ordinari ma sempre straordinari. Con quali risultati? Nessuno. È questo il fallimento di Crocetta: in tre anni e mezzo nulla è cambiato, tant’è che la gestione dei rifiuti in Sicilia continua ad essere un disastro! Crocetta invece di continuare a fare annunci in commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, di cambiare assessori e dirigenti e chiedere l’ennesimo commissariamento farebbe bene a dimettersi giacché quello che lui propone è in continuità con quanto è sempre stato fatto ossia devastare l’ambiente attraverso deroghe a leggi regionali, nazionali e direttive comunitarie”.
La questione rifiuti è balzata in questi mesi all’attenzione dell’esecutivo europeo dopo gli interventi e denunce dell’eurodeputato M5S Ignazio Corrao: “La Regione siciliana – spiega Corrao – non è stata capace nemmeno di aggiornare il piano rifiuti sul quale peraltro è in corso la procedura di infrazione su scala nazionale e purtroppo l’esecutivo targato Crocetta nonostante le nostre ripetute sollecitazioni non ha ancora sottoposto il piano alla Vas, così come prevedono le norme nazionali ed europee, mostrando una improvvisazione che può essere frutto di incompetenza o intenzionalità politica nel lasciare il mondo come si trova”.
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