La Sicilia tra le cinque regioni più importanti d’Italia per i prodotti certificati a Denominazione di origine protetta e Indicazione geografica protetta. Sono 17 Dop e 12 Igp che garantiscono un primato nazionale a questa regione – prima tra le Ig food italiane per numero di oli d’oliva registrati dalla Comunità Europea (6) e seconda per prodotti ortofrutticoli (16) – e indicano una prospettiva di ulteriore crescita in termini economici e occupazionali. Secondo i dati del 2014, sono 2.720 gli operatori e 83 gli allevamenti dell’Isola che rientrano nei circuiti Dop e Igp, con 17.875 ettari di superficie destinata alle produzioni Ig food.
Per dare un giusto riconoscimento alla Sicilia e all’importanza che riveste nello scacchiere nazionale ed europeo, AICIG – Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche – ha deciso di festeggiare qui i primi dieci anni di attività: Villa Ramacca a Bagheria (strada statale 113 km 143) ospita venerdì 27 maggio a partire dalle 10 il Congresso nazionale dei consorzi di tutela Dop e Igp per fare il punto sugli obiettivi raggiunti e le sfide ancora da affrontare. Sarà l’occasione per diffondere anche i dati relativi ai singoli prodotti certificati in rapporto al resto d’Italia. Il Congresso sarà preceduto giovedì 26 maggio dall’assemblea dei 60 soci provenienti da tutto il territorio nazionale e che si articolerà con tavoli di lavoro tematici i cui risultati saranno raccolti e presentati al Congresso. Interverranno tra gli altri Giuseppe Liberatore, Presidente di AICIG, Salvatore Martorana, consigliere nazionale e direttore del Consorzio Olio Dop Val di Mazara e Salvatore Chiaramida, consigliere nazionale e direttore del Consorzio Pomodoro di Pachino IGP.
“AICIG è una sfida che ha avuto inizio dieci anni fa – introduce il Presidente di AICIG Giuseppe Liberatore – e da allora si è sviluppata ed evoluta fino a diventare il punto di riferimento per tutti i prodotti Dop e Igp dell’agroalimentare. Non soltanto per i il mondo consortile – rappresentiamo 60 consorzi equivalenti a 62 prodotti per un valore economico complessivo del 90% delle Ig italiane e circa 1/3 delle IG europee – che vede in noi l’interlocutore ideale per tutelare i propri interessi, ma altresì per le istituzioni sia a livello nazionale sia comunitario con le quali abbiamo di fatto acquisito una posizione di forza contrattuale tale da permetterci di fare lobby su quello che riguarda i prodotti a denominazione”.
“In Sicilia abbiamo capito che l’unione fa la forza e la differenza. Oggi AICIG è l’esempio di unione di consorzi Dop e Igp dal nord al sud per tutte le filiere agroalimentari ad eccezione del vino, consorzi grandi medi e piccoli dove ci scambiamo dati, attività di promozione in collettiva e confronto di esperienza che noi piccoli riceviamo dai grandi consentendoci di procedere più spediti nel raggiungimento di importanti risultati”. “La scelta della Sicilia come luogo per celebrare i dieci anni dell’AICIG è motivo di orgoglio e di stimolo ulteriore per la nostra attività istituzionale di promozione e tutela” – dice Salvatore Chiaramida -.
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