C’è grande attesa per la decisione del CGA che dovrà esprimersi sulla legittimità dello scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune di Scicli. La decisione è attesa per la giornata di domani, giovedì 13 ottobre, e, per certi versi, potrebbe cambiare la storia di una vicenda che sin dalle sue prime battute è apparsa controversa e atipica. Che a Scicli agisse una associazione a delinquere legata al mondo della gestione della raccolta rifiuti è cosa nota, che la Politica, specie quella del passato, avrebbe potuto far di più per dirimerla è altrettanto evidente, ma da qui a sciogliere un comune per mafia con tutto il clamore che ne consegue, senza avere prove schiaccianti, è un tantino azzardato. Come ha scritto anche l’amico Giacomo Di Girolamo, in casi come quello di Scicli, si potrebbero utilizzare degli strumenti intermedi che potrebbero permettere di verificare l’operato degli amministratori in odor di mafia, ma allo stesso tempo di continuare alle stesse di amministrare fin quando non siano dimostrati chiaramente i collegamenti tra politici e criminalità. D’altronde se il ministero dell’interno non ha sciolto il comune di Sacrofano (Roma), quello di Mafia Capitale per intenderci, qualche strumento alternativo avrà trovato, stiamo parlando di una situazione ben diversa da quella di Scicli, conosciamo bene dove ha portato l’inchiesta di Mafia Capitale, quali conseguenze ha avuto e quale lo spessore criminale degli indagati.
Ritornando a Scicli, se il metro utilizzato dal Consiglio di Stato seguirà quello del Tar che quando ha rigettato il ricorso degli ex consiglieri ed amministratori ha fatto riferimento al processo penale in corso (Eco) che vedeva imputato anche l’ex sindaco Franco Susino dimessosi, lo ricordiamo, prima che la commissione di inchiesta completasse le indagini, le possibilità che lo scioglimento possa essere valutato illegittimo sono molte, ma qui occorrerebbe entrare nella testa di chi prenderà la decisione. Mettiamo il caso, però, che il Consiglio ritenga illegittimo lo scioglimento per mafia, non solo sarebbe una sorta di riscatto per i politici sciolti, ma si potrebbe aprire anche un caso di giurisprudenza. Una sentenza di quel tipo prevedrebbe il reintegro del Consiglio Comunale che poi andrebbe a cadere vista l’assenza del sindaco. La domanda è: in tal caso, visto che sono state decretate le elezioni per il 27 novembre, quali tempi andrebbero rispettati? Cioè, farà fede sempre il decreto firmato dagli Enti Locali o si stravolgerà la situazione? Questo, in sostanza, è il motivo per cui l’assessore Luisa Lantieri non avrebbe voluto firmare, il 3 di ottobre, il decreto che indice le amministrative a Scicli per il 27 Novembre 2016, poco più di un mese per decidere un sindaco in un paese che viene da un commissariamento per mafia, una fretta che abbiamo definito sospetta (leggi qui).
Elezioni: Che confusione
Qui una piccola parentesi è d’obbligo perché, se l’intento era quello di creare confusione, ci sono riusciti benissimo, ma tutto questo era prevedibile. A parte il fatto che il decreto riguardante le elezioni di Scicli non è stato ancora pubblicato sulla Gurs, ma fa fede comunque la firma, in città, come prevedibile, si è creato un caos tale da far rabbrividire. Più si parla di unione, più aumentano le divisioni. Nessuno era pronto ad andare ad elezioni così presto, tutti parlano di Poli civici, ma nei fatti, tra trovare candidati, raccogliere firme, autenticarle (in assenza di consiglio) e presentarle ridurrà la campagna elettorale a pochi giorni, ma non solo, molti non faranno in tempo e rimarranno esclusi. Il lite motive della campagna elettorale sembra essere quello di andare per liste civiche, molti, come già detto, parlano di poli civici, chi a sinistra, chi al centro e chi a destra, ma nessuno fino ad oggi è riuscito a trovare la sintesi. Sono tante le riunioni, ma non si riesce a far emergere nomi condivisi e questo potrebbe portare ad una proposta eccessiva di candidati. Quello che è emerso è il fatto che si stia creando un blocco formato dai deputati locali, da una parte, e il resto del mondo dall’altra; certo è che se il “resto del mondo” presenterà diversi candidati i primi vinceranno in scioltezza. Questo lo ha capito la senatrice del PD, Venera Padua, che ha richiamato i deputati (PD-UDC-NCD) a fare blocco: “In relazione all’imminente svolgimento delle elezioni comunali della città di Scicli – ha scritto la Padua- tenuto conto della necessità di confermare la linea politica del partito in ordine al Governo nazionale e a quello regionale, ritengo la necessità di mantenere tale linea anche riguardo allo svolgimento delle elezioni politico-amministrative in programma il 27 novembre. A tal fine auspico e mi faccio promotrice di un accordo di coalizione che riguardi le forze politiche che oggi sostengono il Governo nazionale guidato dal presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi, e che può pure trovare la convergenza di forze sociali già orientate o disposte a sostenere un largo consenso della coalizione”.
Anche nel PD di Scicli, però, non sono tutte rose e fiori, il partito presenta gli stessi problemi che si registrano a livello nazionale, solo che qui a contendersi la posta non sono Renzi e Bersani, ma Padua e Dipasquale o Causarano, insomma primo circolo del PD contro secondo circolo. La contesa è sulle primarie: se da un lato, visto i tempi ristretti, il segretario avrebbe voluto evitare il passaggio intermedio delle primarie appannaggio della grande coalizione, dall’latro lato il segretario del secondo circolo, Marco Causarano, ha scombinato i giochi chiedendo, e ottenendo dalla segreteria provinciale, che si tengano le primarie per stabilire chi sarà il candidato sindaco. Insomma, i giochi sono aperti, la confusione è tanta e, si sa, la confusione non porta mai a nulla di buono, ma chissà per quale ragione qualcuno ha voluto che fosse cosi.
L’assoluzione di Susino
Per chiudere con la notizia di partenza, domani potrebbe essere un giorno cruciale per Scicli, per gli ex consiglieri e, soprattutto, l’ex sindaco Franco Susino che intanto una prima soddisfazione se l’è presa. Ieri sono state depositate le motivazioni della sentenza della sezione penale del Tribunale di Ragusa che lo ha assolto con formula piena dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Eloquente la motivazione del Giudice che ha definito “del tutto irrilevante, posto che l’addebito è il contributo all’affermazione della compagine criminale, e non le attestazioni di stima pur sperticate. In definitiva, è inaudito che l’imputazione abbia superato il vaglio dell’udienza preliminare, la cui superficialità muove indiscutibilmente dal superiore rilievo sul dies a quo”.
Comments are closed.