Last updated on 28 febbraio 2021
I corsi del 2016 partiranno …a metà Dicembre. E’ uno dei tanti paradossi del sistema della formazione professionale in Sicilia. Il primo bando è stato emesso in primavera, ma già con i primi ricorsi al Tar c’è stato il rinvio. Il bando nuovo è stato pubblicato solo in estate. E ora sono arrivate anche osservazioni sulla graduatoria preparata un paio di settimane fa. Esaminate le osservazioni, verrà pubblicata la graduatoria definitiva con eventuali correzioni. E siamo a fine Novembre. Entro 30 giorni devono partire i corsi, dunque a Dicembre. Sempre che non ci sia ricorso al Tar contro la graduatoria, come già hanno annunciato alcune delle sigle escluse, che si sono rivolte all’avvocato, ed ex assessore, Gaetano Armao.
Poi c’è un altro rischio: ovvero che gli enti che hanno ottenuto soldi non sono in grado di avviare i corsi. A loro rivolge un appello dalle pagine del Giornale di Sicilia l’assessore alla Formazione Marziano: “Ritiratevi, se capite che non potete mantenere l’impegno. Lasciate spazio ad altri”. E ancora: “Se un ente ha ottenuto i finanziamenti per più progetti di quelli che è in grado di mettere in campo o se ha dichiarato di avere potenzialità e requisiti che realmente non ha, si ritiri. Ci permetta di recuperare fondi e scorrere la graduatoria evitando che tutto venga travolto”.
Sul piatto ci sono 136 milioni di euro. Per evitare truffe, una volta che la graduatoria sarà definitiva, scatteranno i controlli della Guardia di Finanza sulla legittimità delle dichiarazioni allegate alla domanda di finanziamento e quelli dei Carabinieri sul rispetto degli obblighi contrattuali, in base a protocolli di intesa ad hoc chiusi dalla Regione con le forze dell’ordine.
Nella graduatoria ci sono centinaia di sigle nuove, mentre sono rimasti fuori diversi enti storici del settore della formazione professionale in Sicilia. La preoccupazione che tra i nuovi molti siano impreparati è legittima. Ma quali sono, ad esempio, i punti su cui magari si sono dichiarati requisiti non veritieri? Ecco cosa racconta sempre Marziano al Giornale di Sicilia:
«Il bando, il cosiddetto Avviso 8, permette di assegnare un punteggio aggiuntivo molto alto a chi dichiara di svolgere corsi in zone disagiate. Si chiamano zone Snai e in Sicilia corrispondono a 41 Comuni montani o comunque isolati. Ma mi chiedo come sia possibile che tutti gli enti, o comunque la maggior parte, hanno dichiarato di poter svolgere questi corsi. Quanti corsi dovremmo fare in queste aree? E siamo sicuri che tutti gli enti che lo hanno dichiarato abbiano già locali, alunni e così via?».
A parte questo, poi, ci sono enti che magari dichiarano personale in servizio che non hanno, oppure hanno assunto personale giusto per il tempo di partecipare al bando, e poi lo hanno messo subito in mobilità. Tra l’altro, a proposito di personale, l’assessorato spinge affinché gli enti che hanno ottenuto i finanziamenti assorbano il personale di quelli rimasti esclusi. Solo se si tratta di figure nuove gli enti potranno fare nuove assunzioni. Ma c’è il tempo anche per questo?
Comments are closed.