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Energie rinnovabili, a Palermo un arresto per corruzione. Sospeso dirigente regionale

Nel corso della mattinata odierna, a Palermo, i Carabinieri del Nucleo Investigativo, coordinati dalla locale Procura della Repubblica (Procuratore Aggiunto dr. Bernardo Petralia e il sostituto procuratore Claudia Ferrari) hanno dato esecuzione a una misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, nei confronti di 2 soggetti ritenuti responsabili del reato di corruzione in concorso (art. 319, 110 C.P.).

Le indagini hanno consentito di documentare la condotta corruttiva posta in essere da Vincenzo Salvatore Sucato (consulente per la Sicilia di una società leader in Europa nel campo della produzione di energia rinnovabile) nei confronti del dirigente pro tempore dell’assessorato regionale all’Energia Salvatore Rando, ottenendo dal quest’ultimo – dietro pagamento di una tangente di 7 mila euro – il rilascio di un decreto autorizzativo in sanatoria. In particolare, tale provvedimento avrebbe sanato la mancanza di autorizzazione a collegare, alla linea elettrica nazionale, un impianto fotovoltaico dell’azienda in questione, sito nel Comune di Ragusa, senza la quale il GSE S.p.a. (Gestore di Servizi Energetici S.P.A.) non avrebbe potuto erogare gli incentivi previsti dalla legge per la produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Nell’ambito del medesimo procedimento, è inoltre indagato l’amministratore delegato che sarebbe il mandante della condotta corruttiva posta in essere dal SUCATO nei confronti del dirigente regionale.

A seguito delle perquisizioni eseguite presso l’assessorato all’Energia, nella sede di Roma della società, nonché presso le abitazioni di tutti gli indagati, è stata rinvenuta documentazione pertinente al reato per cui si procede. In particolare, all’interno dell’azienda è stata reperita la bozza del decreto inviata da Rando affinché venisse modificata secondo i desiderata dei vertici della società.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, concordando la ricostruzione eseguita nel corso delle indagini, ha disposto gli arresti domiciliari per Sucato, quale consulente per la società in questione (e non per la carica di assessore ai Lavori pubblici che ricopre in seno al Comune di Santa Flavia – PA) mentre Rando è stato sospeso dall’esercizio del pubblico ufficio di dirigente in servizio presso l’amministrazione regionale siciliana. Nei confronti della società produttrice di energia rinnovabile, verrà invece attivato il procedimento di cui all’art. 47, commi 2 e 3, del decreto legislativo 8 giugno 2001, nr. 231, durante il quale verrà valutata l’applicazione della “misura interdittiva cautelare della esclusione per un anno da ogni tipo di finanziamento, agevolazione e contributo pubblico in relazione agli impianti fotovoltaici situati nel territorio della Regione Siciliana”.

 

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