Last updated on 28 febbraio 2021
Alla fine sotto le macerie rischia di rimanerci solo lui. Angelo Cambiano, primo cittadino di Licata, il sindaco anti abusivi, eroe per caso per aver applicato la legge, è di fatto rimasto con il cerino in mano. Dopo tante dichiarazioni a suo sostegno, solidarietà a non finire, fiumi di parole il sindaco si è ritrovato a confessare la sua normale solitudine in una lotta che, purtroppo, normale non è. le demolizioni vanno avanti, nonostante tutto, e già dopo Pasqua dovrebbero riocominciare. A Licata arriveranno le forze di polizia extraterritoriali per presenziare agli interventi di demolizione in cui, ormai dal 20 aprile dello scorso anno, è impegnato il Comune.
Ma la situazione non affatto semplice e Cambiano si trova intanto ad affrontare una mozione di sfiducia preparata dall’opposizione. “Mi trovo ad affrontare questo argomento – ha raccontato Cambiano a Giletti, nel solito appuntamento domenicale de L’Arena – solo perché ho fatto il mio dovere, ho ricevuto un ordine da parte della procura di Agrigento in merito agli immobili abusivi edificati entro i 150 metri dalla battigia e ne ho disposto la demolizione”. Nulla di rivoluzionario, dunque, sembra voler dire il sindaco se non fosse che in Sicilia la normalità è rivoluzione. Rivoluzione che i cittadini di Licata non hanno digerito affatto come ha puntualmente documentato L’Arena: “Il cittadino – ha detto Cambiano – identifica nel sindaco non chi fa il proprio dovere, ma chi ha scelto di demolire per avere visibilita’. Mi sento vicino alla gente perbene che ha anche paura di esporsi. Mi dicono che mi sono bruciato politicamente, questo mi fa capire che la politica non e’ alla ricerca di soluzioni ma del consenso”.
Alla fine di marzo il sindaco aveva scritto una lettera al presidente dell?Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone e aveva ribadito la necessità che il caso fosse affrontato a livello regionale e non locale anche per le “ben note difficoltà economiche che gravano su tutti i Comuni della Regione”. Il primo cittadino di Licata ha anche precisato che dalla regione non è arrivato il supporto sperato: “Dovevano inviare gli ispettori per uniformare in tutta la Sicilia i procedimenti che oggi sarebbero tutti allo stesso livello di attuazione, quello della demolizione, dando il senso del rispetto della giustizia e delle regole uguali per tutti”. Del resto non è arrivato nemmeno il promesso supporto economico: l’anno scorso era stato previsto un fondo di 300mila euro per tutti i Comuni siciliani che però è stato poi bocciato a dicembre nell’ambito della votazione sull’assestamento di Bilancio.
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