Ricavi in aumento e debito con banche azzerato. L’Istituto nazionale del dramma antico (Inda) approva il bilancio dell’esercizio 2016 con numeri in crescita: +3,6 per cento di spettatori rispetto all’anno precedente (119.377), dei quali oltre 37.000 studenti, +5,6 per cento di incassi da biglietteria (3,2 milioni di euro) che hanno portato i ricavi totali a 5,7 milioni euro di cui il 68 per cento generato da attività commerciali.
Un risultato, spiegano dalla Fondazione, “raggiunto nel grande spettacolo italiano solo dall’Inda e dall’Arena di Verona”. L’incremento dei ricavi combinato a una riduzione dei costi di gestione correnti del 3,8 per cento ha generato un margine operativo lordo superiore del 47 per cento rispetto all’anno precedente e un utile netto di 90.135 euro (+35 per cento rispetto al 2015). Il patrimonio netto è aumentato superando i 4,6 milioni di euro.
La Fondazione ha ridotto i debiti complessivi del 39 per cento portandoli a 414mila euro. “Caso unico nelle istituzioni dello spettacolo a partecipazione pubblica – spiegano dall’Inda -, l’Istituto ha debito nei confronti di banche e istituti di credito pari a zero. Inoltre, nel 2016 per la prima volta la Fondazione non ha mai ricorso ad alcun prestito grazie a una continua e attenta gestione finanziaria”.
Cinque repliche in tournée in tre teatri di pietra (Segesta, Taormina e Ostia antica) hanno completato il programma teatrale del 2016 aggiungendosi alle molteplici attività di diffusione della cultura classica.
“In dieci mesi di lavoro intenso – ha detto il commissario straordinario della Fondazione Inda, Pier Francesco Pinelli – abbiamo mostrato quanto sia ampio il potenziale della Fondazione Inda, raggiungendo traguardi record sia dal punto di vista teatrale e culturale che dei risultati economici e finanziari. Tuttavia siamo coscienti che si deve ancora migliorare molto e che potremo riuscirci se metteremo competenze eccellenti, passione e dedizione unicamente al servizio della crescita della Fondazione”.
“Gli ottimi risultati della gestione commissariale dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa – commenta il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini – dimostrano quanto sia possibile, attraverso un’attenta gestione finanziaria e un’adeguata programmazione artistica, conseguire importanti obiettivi di risanamento incontrando il favore del pubblico. Un modello esemplare che può e deve ispirare le realtà italiane dello spettacolo”.
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