La costituzione in Sicilia di un fondo di rotazione per la progettazione delle opere pubbliche: è la notizia che l’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità Luigi Bosco ha anticipato, tramite lettera, agli Ordini e alle Consulte delle categorie professionali interessate. «Si tratta di una vera e propria scossa positiva al sistema siciliano di utilizzo dei fondi europei» commentano in una nota congiunta i presidenti degli Architetti e degli Ingegneri di Catania, rispettivamente Alessandro Amaro e Santi Maria Cascone, con l’intento di sottolineare la rilevanza di tale «traguardo» auspicato da tempo dai professionisti del settore, in particolar modo del territorio catanese.
Come annunciato dall’assessore Bosco, è stato definito un decreto, da sottoporre all’approvazione delle Giunta regionale, per rendere disponibili le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014/2020, già individuate in seno al “Patto per la Sicilia”, per un ammontare di 10 milioni di euro». Un fondo che consentirà di fornire agli enti locali le coperture finanziarie per realizzare studi di fattibilità e progettazioni preliminari e definitive di opere pubbliche. «Ciò significa – spiegano i presidenti – che sarà possibile dotarsi di un parco progetti per accedere ai bandi comunitari, e ottenere così quelle risorse utili che spesso negli ultimi anni, com’è noto, non sono state del tutto sfruttate».
«Occorre dunque – aggiungono Amaro e Cascone – che tutte le pubbliche amministrazioni si adoperino per servirsi di questa opportunità, perché i progetti di cui si doteranno permetteranno di migliorare il sistema di servizi e infrastrutture del nostro territorio. Il fondo di rotazione – continuano – avrà importanti ricadute anche sull’aspetto occupazionale, poiché sarà un’occasione per attivare nuovi incarichi con un sistema trasparente d’affidamento che coinvolga il maggior numero di professionisti. La mancanza di risorse pubbliche finora ha arrestato in maniera significativa il ciclo lavorativo».
L’assessore Bosco ha inoltre specificato nella lettera che, «come recentemente comunicato dal ministro della Coesione Territoriale, le risorse rese disponibili potranno essere ulteriormente integrate fino all’1% di quelle FSC 2014/20 destinate al Patto per la Sicilia provvedendo alla conseguente rimodulazione».
«Ribadiamo anche in questa occasione – concludono i due presidenti – la disponibilità dei nostri professionisti etnei di ricoprire un ruolo attivo nella fase di programmazione, mettendo al servizio delle parti sociali le proprie competenze. Ingegneri e architetti sono in grado di intercettare le esigenze del territorio facendosi interpreti di una visione di sviluppo coerente, condivisa e partecipata».
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