Italiani sempre più attenti a bellezza e benessere: le imprese del settore crescono del 4% negli ultimi cinque anni, grazie soprattutto all’aumento consistente di palestre e centri benessere (quasi il 12% in più in entrambi i casi), istituti di bellezza (+15%) e servizi di manicure e pedicure, passati da 1.206 a 1.747 (+46%). A mostrarlo è l’elaborazione di Unioncamere-Infocamere, a partire dai dati del Registro delle imprese al 30 giugno scorso, confrontati con lo stesso periodo del 2012.
Una crescita che però non è presente in Sicilia dove le imprese nel settore sono aumentate solo dello 0,5%: un dato che comunque mostra segnali positivi se confrontato con altri settori e se si pensa che nel periodo 2007-2016 il numero delle imprese siciliane è diminuito del 7,7% (dati Fondazione Res). In sostanza, sebbene il settore non sia cresciuto particolarmente sull’Isola dimostra la sua resistenza alla crisi anche in un tessuto produttivo in difficoltà come quello siciliano.
In Sicilia attualmente ci sono 261 palestre, 7.472 saloni di barbiere e parrucchiere, 1.237 istituti di bellezza, 78 manicure e pedicure, 99 centri per il benessere fisico, 93 altre imprese di settore per un totale di 9.240 imprese, pari a poco più del 6% del totale nazionale sostanzialmente stabili negli ultimi cinque anni (una crescita di 49 imprese rispetto al 2012).
Se la passione per il fitness, l’attenzione all’immagine o la ricercatezza di una nail art di tendenza sono alla base della crescita del settore della cura della persona nel periodo, il vero “zoccolo duro” del comparto, che conta a fine giugno oltre 153mila imprese, è rappresentato dai saloni di barbiere e di parrucchiere, ambito nel quale operano 104mila imprese, pari al 68% del totale.
La Lombardia è la regione in cui le imprese che si occupano della cura della persona sono più diffuse: 26mila le attività registrate, con incrementi di tutto rilievo sia tra le palestre, sia tra i servizi di manicure e pedicure. Seguono a distanza Lazio (quasi 15mila) e Veneto (oltre 13mila). In termini di variazione percentuale nei cinque anni considerati, però, al primo posto si incontra il Lazio (+9,7%), seguito dalla Sardegna (+7,6%), dal Friuli Venezia-Giulia e dalla Calabria (+5,9% entrambi), quindi dalla Toscana (+5,8%).
A livello provinciale, il primato in termini di numerosità delle imprese del settore va a Roma, dove l’industria della bellezza conta quasi 11mila le attività, seguita da Milano (oltre 8mila) e Napoli (più di 6mila). Le tre province sono ai vertici della classifica anche in termini di aumento delle attività appartenenti a questo comparto tra il 2012 e il 2017: +977 a Roma, grazie soprattutto alla diffusione dei saloni di barbiere e parrucchiere (+824); +583 a Milano e +193 a Napoli, in virtù, in particolare, dell’aumento degli istituti di bellezza (rispettivamente +342 e +151).
Anche nelle realtà provinciali più piccole, però, i cittadini possono oggi contare su una rete crescente di attività specializzate nel wellness. I pisani hanno a disposizione, ad esempio, quasi l’11% di imprese in più rispetto a giugno 2012, i frusinati il 10,3% e i cagliaritani il 10%. Aumenti prossimi al 10% interessano, oltre alla provincia della Capitale, anche quelle di Pordenone, Latina, Sassari, Benevento.
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