Last updated on 10 luglio 2018
L’imprenditore Antonello Montante, nonostante l’arresto per corruzione e la sua autosospensione, non è decaduto da presidente di Unioncamere Sicilia. Lo scrive il quotidiano La Sicilia che ricostruisce la vicenda.
Dopo le dimissioni di cinque consiglieri lo scorso 30 maggio, è decaduto da presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta e la Regione ha commissariato l’ente con la nomina del magistrato Gioacchino Natoli, da poco in pensione. Già all’epoca si pensò che Montante, non essendo più presidente a Caltanissetta, decadesse automaticamente anche da capo siciliano. E invece no. Perché grazie a una modifica dello statuto di Unioncamere, disposta lo scorso marzo gli organi regionali eletti, pur perdendo le cariche provinciali, completano il loro mandato. Montante, abbondantemente scaduto il primo mandato, il 19 aprile 2016 vista l’indisponibilità degli altri presidenti, fu riconfermato fino al completamento del processo di fusione degli enti siciliani.
La Sicilia cita una nota del segretario generale di Unioncamere nazionale, Giuseppe Tripoli, agli associati siciliani. Oltre a una serie di rilievi (fra cui l’eleggibilità dei componenti degli organi per quattro mandati consecutivi, che “non è affatto in linea con gli indirizzi nazionali che fissano il limite a due mandati”), Tripoli entra di fatto nel merito della situazione di Montante affermando che “tutto il sistema nazionale è costruito intorno alla figura del presidente camerale e, a regime, anche i presidenti delle unioni regionali devono essere presidenti camerali”.
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