Uno dei festival più lunghi. Dieci giorni di lezione di tango magistrali per tutti i livelli di competenza, show, milonghe al mare ed esibizioni internazionali. Alla sua 18° edizione, l’evento italiano tra i più attesi e accreditati del pianeta Tango conferma la sua location a Catania.
Dal 10 al 19 agosto, tangueri provenienti da tutta Italia e dai 5 continenti popoleranno il territorio etneo oltre alle sedi di lezioni, serate e spettacoli: Lido Azzurro, Romano Palace Luxury Hotel per gli stage e i seminari, Terrazza dell’Hotel Royal per mostrare agli ospiti il barocco catanese e il Centro Zo per lo spettacolo multimediale Volà la sera dl 18 agosto, spettacolo al debutto il prossimo 3 agosto a Buenos Aires, in replica a Catania subito dopo. In scena al Centro Zo, i vincitori del Campionato Mondiale di Tango Escenario 2016 Hugo Mastrolorenzo e Augustina Vignau, già al Catania Tango Festival lo scorso anno.
Il Festival interessa il Tango nella sua dimensione culturale globale (ballo, musica, evoluzione, cultura) con un indotto economico e turistico importante e picchi di 1200-1300 presenze registrati negli scorsi anni.
Tutto l’anno, d’altra parte, Catania è animata da un numero consistente di appassionati di tango argentino che si muovono tra lezioni, milonghe ed eventi cui partecipano ballerini e maestri di altre parti del mondo.
Il prossimo 10 agosto, alle 11.00 presso la Sala Conferenze Syrah, Romano Palace Hotel, Viale Kennedy 28, Catania, sarà presentato in conferenza stampa il vasto programma dell’edizione 2018.
Il consistente seguito a Catania del Tango argentino, ormai ventennale, è strettamente legato anche alla scuola e alle iniziative dell’associazione culturale Caminito Tango e dell’Accademia Proyecto-Tango diretta da Angelo e da Donatella Grasso. La scuola, attiva da fine anni ’90 per iniziativa di Elena Alberti e Angelo Grasso, vanta a oggi circa 250 allievi (circa 800 gli appassionati tangueri stimati in tutta la città stabilmente). Scuola e attività organizzative che hanno dato risonanza mondiale alla città etnea.
Grande protagonista è il maestro Angelo Grasso, direttore artistico del Catania Tango Festival – organizzato da Caminito Tango con il supporto logistico dell’Accademia Proyecto-Tango – tra l’altro insignito del riconoscimento di eccellenza
assegnatogli durante la celebrazione degli Oscar del Tango lo scorso 5 marzo a Buenos Aires. A seguito del successo che negli ultimi anni ha fatto del Festival di Catania uno degli appuntamenti più importanti e apprezzati del settore, i 100 giurati degli Oscar del tango hanno deciso di indicare il maestro Angelo Grasso fra i maggiori esponenti delle organizzazioni di eventi di tango al mondo.
Cos’è il tango per Angelo Grasso, maestro, ballerino e coreografo, unico italiano decretato a Buenos Aires, insieme a due argentini, migliore organizzatore di eventi tangheri di tutto il mondo?
Per me, il tango è essenzialmente comunicazione, un modo di superare il distacco che ormai i moderni mezzi tecnologici ci mettono in mano per riscoprire quello che l’abbraccio, la comunicazione dà a livello fisico e mentale. Poi, è anche una diversificazione dei ruoli. Nel tango l’uomo fa l’uomo e la donna fa la donna. Non è un concetto macista: nel tango l’uomo propone e la donna risponde in una conversazione che è di pari livello. E poi, la sua cultura infinita! Dal punto di vista storico, nel tango argentino c’è un universo da scoprire.
Quest’edizione del Festival attende – come riferisce il maestro Grasso – ospiti di oltre paesi 30 nel mondo, con tutti i 5 continenti rappresentati dai paesi più diversi. Il festival è ormai un riferimento nel mondo per il punto in cui è sito, la regione Sicilia, meta turistica, dove chi può, coniuga la passione per il tango con la vacanza in un sito turistico apprezzato e importante. A oggi, si registrano prenotazioni certe da oltre 30 città di 15 regioni italiane, oltre 30 paesi diversi. Sono attese 700-800 presenze giornaliere con picchi di 1300 persone intorno al ferragosto. Hotel e B&B sono già presi d’assalto per quelle giornate, con un indotto di un paio di migliaia di euro per la città. Un capitale che gira.
A parte la durata protratta, che particolarità ha il suo format?
Catania Tango Festival vuole dare del tango una visione a 360 gradi della cultura tango. Seminari, spettacoli e milonghe e un cast con sfaccettature diverse.
Quanto alle grandi novità di quest’edizione, anzitutto la presenza del grandissimo maestro Miguel Angel Zotto – uno dei tre maggiori ballerini del secolo – che in coppia con Daiana Guspero capitanerà ben otto coppie di Maestri di chiara fama mondiale protagonisti dell’edizione 2018.
Poi, per la prima volta ci saranno due sezioni. Dal 10 al 15, la sezione che abbiamo chiamato Classico e Contemporaneo con un cast di maestri, e la sezione dal 16 al 19 definita Tradizione e Avanguardia con un cast che evoluzione il tango stesso. Ognuno potrà vedere esibire i propri beniamini secondo le proprie preferenze di stile del tango argentino.
Gli spettacoli veri e propri, che possono essere fruiti anche da chi non balla il tango, si terranno la sera del 12 agosto al Lido Azzurro con “Maria de Buenos Aires”, col tuti i maestri della sezione Classico-Contemporaneo e la musica dal vivo dell’Ensemble Mariposa, che per l’occasione è integrata dal bandoneon di Marisa Mercede e la voce di Sandra Rumolino, una delle voci più importanti. Il 16 agosto “Tango Suite” sempre al Lido Azzurro, col cast Avanguardia e tradizione, stesso live di voce Mariposa, e poi il “Volà” sabato 18, con una dimensione teatrale al Centro Zo.
Che tipo di tango predilige Angelo Grasso? Avanguardia o tradizione?
Io prediligo il tango saloon, quindi con forte segno della tradizione, ma apprezzo tanto l’innovazione, perché il tango è evoluzione. Se si mantiene la tradizione delle origini e si coniuga con una visione futurista, è il massimo.
La sezione tradizione-avanguardia di quest’anno, ci proietta verso il terzo millennio.
Il tango ha attraversato fasi alterne di ascesa e di oblio. Siamo in una fase di crescita e diffusione?
Secondo me sì. Trovi il tango ovunque. Il tango fa ritornare al contatto reale.
Quindi, lunga vita al tango?
Sì. Lunga vita al tango!
Per info sul programma: www.cataniatangofestival.com
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