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A Messina nasce il comitato #SìPonte: “Opera torni al centro del dibattito”

“Il Ponte sullo Stretto deve ritornare al centro del dibattito. Senza pregiudizi, ma con un’analisi seria perché è un’infrastruttura indispensabile per lo sviluppo di tutto il territorio”. Il consiglio generale della Filca Cisl di Messina ha dato vita al movimento Sì Ponte, con tanto di t-shirt al seguito.

L’assemblea, tenutasi alla presenza del segretario generale della Filca Cisl Sicilia, Paolo D’Anca, e del segretario generale della , e destinata a fare il punto sullo stato del settore edile in provincia, può rappresentare il primo passo di quel movimento d’opinione capace di seguire le orme dei Sì Tav a Torino. 

La Cisl peloritana è decisa a una scelta di campo ben precisa a favore del Ponte sullo Stretto: “È una grande opera che porterebbe anche al potenziamento delle reti viarie e ferroviarie – sostiene il segretario generale della Filca Cisl Messina, Giuseppe Famiano – ma consentirebbe di attrarre investimenti verso il Mezzogiorno e ridurre il divario tra Nord e Sud. Il Ponte sullo Stretto è sempre stato un ostaggio politico, la sua realizzazione discussa solo per propaganda elettorale. Le infrastrutture non sono di destra o di sinistra, servono per soddisfare i bisogni della collettività”.

“Il Ponte sullo Stretto – rincara D’Anca – deve essere il biglietto da visita dell’opera di infrastrutturazione che si deve fare in Sicilia, l’opera simbolo che rilanci tutti i lavori nell’isola. Siamo pronti a scommetterci insieme alla Cisl e alla Filca regionali e territoriali siciliane e calabresi per una grande iniziativa che rimetta al centro dell’agenda politica la realizzazione della grande opera”.

Le cause che dal 2001 a oggi hanno impedito la costruzione del Ponte sono il semplice riflesso dei gravi ritardi sofferti da tutta l’edilizia locale. Genovese esorta, così, a combattere il lavoro nero  e a “pensare da Città metropolitana.Il segretario della Cisl Messina coglie nel segno quando ricorda che lo sviluppo deve sì passare da “capacità di mettere a sistema tutti i settori della produzione e dell’accoglienza, ma senza infrastrutture logistiche è impossibile renderlo attrattivo economicamente e socialmente”.

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