La DIA di Palermo ha dato esecuzione ad un decreto di confisca, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, nei confronti degli eredi di Vincenzo Rappa. Il padre Vincenzo, morto nel 2009, era stato condannato nel 2004 per concorso esterno in associazione mafiosa. Il valore complessivo del patrimonio confiscato è stimato in oltre 200 milioni di euro.
Gli accertamenti basati anche sui racconti di collaboratori di giustizia: Rappa, dicono le indagini della Procura, versava denaro a esponenti mafiosi ottenendo vantaggi, sia nel settore dell’edilizia privata che in quello dei pubblici appalti.
Confiscato l’intero capitale sociale e di tre società, 183 immobili, un intero edificio di otto piani, un palazzo del Settecento sede del Tar di Palermo, una villa, l’intero edificio a Palermo sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Dissequestrati altri beni e società, intestati agli eredi e non collegabili all’attività imprenditoriale di Rappa.
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