Last updated on 17 gennaio 2021
La Regione Siciliana ha deciso di attivare percorsi formativi, destinati a giovani laureati attualmente inoccupati, per lo svolgimento di un tirocinio extra-curriculare presso i vari dipartimenti dell’amministrazione. L’obiettivo è quello di creare un bacino di competenze adeguate alle reali necessità dell’apparato burocratico.
“E’ un’iniziativa – spiega il presidente della Regione Nello Musumeci – che coinvolgerà le università dell’Isola e che abbiamo messo a punto, insieme all’assessore Lagalla, dopo un lungo e proficuo confronto con gli atenei. Potremo creare nuove opportunità formative, ma anche un indubbio beneficio per l’intera amministrazione che potrà contare su risorse umane con un alto livello di preparazione e un già solido know how”.
Sul sito del dipartimento dell’Istruzione e della formazione professionale è stato pubblicato l’Avviso 26/2018 per l’attivazione di percorsi per rafforzare l’occupabilità di giovani laureati nella Pubblica amministrazione regionale, a valere sul Po Fse 2014-2020.
La dotazione finanziaria complessiva messa a disposizione è di 2,7 milioni di euro, che verrà ripartita in base alla classe dimensionale degli atenei siciliani partecipanti e, quindi, impegnati a gestire e attuare i percorsi formativi. Gli allievi dovranno avere un’età non superiore ai 35 anni, essere residenti in Sicilia e dovranno aver conseguito una laurea magistrale, specialistica o di vecchio ordinamento con un voto minimo di 105/110.
Daranno maggiore punteggio i titoli post laurea, come il dottorato di ricerca o il master, ed è richiesta la conoscenza della lingua inglese, comprovata dall’avere sostenuto l’esame presso l’università dove si è conseguito il titolo di laurea o dal possesso di una certificazione almeno di livello A2.
“I percorsi – spiega l’assessore dell’Istruzione Roberto Lagalla – prevedono una fase iniziale di formazione di novanta ore, dedicata all’approfondimento di conoscenze relative all’attività amministrativa regionale, inserita nel contesto nazionale ed europeo. A questo seguirà la definizione di un piano formativo individuale, sviluppato in considerazione sia delle competenze di ciascun allievo, sia delle attività con cui dovrà confrontarsi presso uno dei dipartimenti ospitanti e individuati sulla base del gap di competenze di cui soffrono. La loro presenza porterà, quindi, benefici immediati”.
La fase successiva di tirocinio avrà la durata di dodici mesi, con un impegno massimo non superiore alle 1.256 ore da svolgersi in coerenza con gli orari di servizio degli uffici regionali. A ogni tirocinante sarà corrisposta una indennità mensile per un massimo di 1.603 euro lordi. L’università beneficiaria metterà a disposizione di ogni allievo un tutor che collaborerà con quelli dell’istituzione ospitante, assicurando in questo modo i supporti formativi necessari. Al termine del tirocinio è previsto un corso di formazione avanzato di restituzione, sistematizzazione e approfondimento delle competenze acquisite, della durata complessiva di trenta ore. Tutte le domande dovranno essere inviate entro le ore 14 del 21 gennaio 2019.
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