Last updated on 15 marzo 2019
“Una nuova fase di rilancio della Giunta che sia politica e che esprimesse un visione. Per questo ringrazio i partiti e i consiglieri comunali. Questa è una Giunta che cerca di dare una risposta ai palermitani che vada oltre il mandato dell’attuale sindaco. Pensare al presente con l’obiettivo del futuro. Le responsabilità di queste scelte sono soltanto mie”.
Lo afferma il sindaco di Palermo Leoluca Orlando presentando la nuova Giunta a Palazzo delle Aquile. Confermati soltanto in due, Giuseppe Mattina al Sociale e Giovanna Marano alla Scuola. Sei volti nuovi: Fabio Giambrone, sarà vicesindaco e avrà la delega al Persanle; il medico palestinese Adham Darawsha, ex presidente della Consulta delle Culture, avrà la delega alla Culture e partecipazione democratica; Leopoldo Piampiano di Sicilia Futura andrà alle Attività Produttive; Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune all’Ambiente, Mobilità e Urbanistica; Maria Prestigiacomo, attuale presidente dell’Amap, all’Edilizia privata e alla rigenerazione urbana; infine Roberto D’Agostino, tecnico vicino al Pd, al Bilancio.
“Una delle priorità della Giunta – ha proseguito il primo cittadino – è quella di consolidare la sicurezza delle partecipate garantendo il loro funzionamento nominando i nuovi direttori generali dando incarico agli amministratori che dovranno licenziare i dirigenti che non si comportano all’altezza. Da questo momento parte linea politica di mano dura nei confronti di chi fa cadere sul sindaco e sull’amministrazione le propose inefficienze nonostante le laute retribuzioni. E non si terrà conto dell’eventuale appartenenza di un dirigente a partiti. Le partecipate devono comprendere che bisogna voltare pagina dopo la messa in sicurezza dei loro bilanci. Il ruolo strategico sarà quello del vicesindaco che avrà la delega al Personale per far recuperare entusiasmo i dipendenti comunali perchè non basta solo essere stabilizzati ma occorre anche motivare quanti sono stati già stabilizzati”.
La grande novità della Giunta è Adham Darawsha, 39 anni, medico palestinese, cittadino italiano dal 2017, ex presidente della Consulta delle Culture, che subentra ad Andrea Cusumano alla guida di Palazzo Ziino. Da oggi l’assessorato di via Dante si chiamerà alle Culture. “Una sfida a Matteo Salvini?”. Gli domandano i cronisti. “Questo dovete chiederlo al sindaco” – risponde il neo assessore. “Io sono una persona che per 20 anni ha vissuto a Palermo e qui sono cresciuto. Ieri sono rientrato in città dopo un periodo di assenza e la prima cosa che ho cercato sono stati un arancina e un cannolo. Piu’ palermitano di così? Non mi aspettavo questa nomina, sono stato informato all’ultimo”. E sugli obiettivi del suo nuovo incarico Darawsha spiega che “il mio primo impegno sarà quello di valorizzare tutto il patrimonio accumulato nell’esperienza precedente con l’assessore Cusumano, parlo di Palermo Capitale della Cultura e Manifesta, che cercheremo di rendere il più fruibile possibile. Bisogna utilizzare la cultura come ponte per costruire il senso di comunità. Il riferimento alle Culture non è in senso stretto. Palermo è una città ricca di culture. Usare la cultura per creare un senso di comunità è l’obiettivo che ci poniamo. La diversità è intesa come tipologie di culture. Infatti abbiamo culture artistiche, religiose, gastronomiche, abbiamo un città ricca di culture e vogliamo renderla il più orizzontale possibile diventando un collante che fa avvicinare i quartieri rendendo tutti più palermiani“.
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