Last updated on 14 giugno 2021
Per ricapitalizzare la DR Motor di Massimo Di Risio, che secondo quanto previsto dal piano di riqualificazione dell’area industriale di Termini Imerese avrebbe dovuto insediarsi al posto della Fiat nello stabilimento termitano abbandonato dall’azienda torinese lo scorso dicembre, mancherebbero 20 milioni di euro. È quanto emerge dall’incontro di ieri al Palazzo d’Orleans tra il presidente della Regione Raffaele Lombardo, l’assessore alle Attività Produttive, Marco Venturi e l’imprenditore molisano. Di Risio ha chiesto tempo per cercare un nuovo socio privato o un fondo d’investimento.
Il 4 giugno intanto il Ministro dello Sviluppo Economico Passera, che ha dato un ultimatum di 15 giorni alla DR Motor perché faccia chiarezza sulla sua stabilità finanziaria e la reale possibilità di insediare la propria produzione nello stabilimento ex Fiat, ha convocato un tavolo tecnico con tutte le parti interessate.
Ma i sindacati e le tute blu non ci stanno, non credono più al progetto Di Risio e negli ultimi giorni hanno dato vita ad alcune manifestazioni di protesta, tornando a bloccare l’autostrada, la stazione ferroviaria di Termini e occupando simbolicamente la sede dell’Agenzia delle Entrate e di alcune banche. Durante l’incontro di ieri, in 600 hanno manifestato in piazza Indipendenza a Palermo l’esasperazione per un futuro sempre più incerto. Tutti i sindacati esprimono la propria preoccupazione e chiedono che vengano date risposte certe in tempi brevi.
Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Palermo, ha dichiarato: «Esprimiamo preoccupazione e restiamo in attesa del tavolo tecnico del 4 giugno che speriamo possa dare risposte concrete ai lavoratori». Forte la preoccupazione anche della Fiom, per Roberto Mastrosimone «Sono passati sei mesi, non si può più aspettare. Siamo di fronte a una situazione che sembra non portare a nulla di buono ed intanto cresce la tensione tra i lavoratori». Anche per Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm si ha la «necessità di capire. Il tempo stringe e servono certezze immediate. Già sono passati cinque dei quindici giorni concessi nell’ultimatum dal ministro Passera a Di Risio. Ma se il 4 giugno Di Risio non dovesse trovare questo investitore, cosa faremo? Cosa ne sarà dei 2200 lavoratori di Termini?».
Nell’aria la possibilità sempre più concreta di accantonare il progetto DR e di cercare vie alternative per far ripartire la zona industriale di Termini Imerese.
Nei prossimi giorni sono previste intanto nuove manifestazioni di protesta che potrebbero sfociare il 4 giugno con un sit in di tutti i lavoratori a Roma durante l’incontro al ministero dello Sviluppo Economico in cui l’imprenditore di Macchia d’Isernia dovrebbe sciogliere i dubbi sull’insediamento della DR Motor a Termini e sul futuro dei 2200 lavoratori ancora in cassa integrazione.
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