Last updated on 22 ottobre 2021
“Aspettiamo che l’inchiesta faccia il suo percorso e siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura. Restano le difficoltà della città e lontane anche le soluzioni ma questo sembra interessi meno”, dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo a commento dell’inchiesta della Procura della Repubblica sui conti del Comune di Palermo. “Quel che è certo è che sul Comune di Palermo si stanno addensando nubi che non lasciamo spazio a molto ottimismo. Da un lato le difficoltà dei numeri, dall’altro la battaglia politica e una lunga campagna elettorale che si gioca sulla pelle della città, che spinge la maggioranza del Consiglio Comunale al tanto peggio tanto meglio, ad impedire l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche, a non affrontare le emergenze di una città che non può spendere più un euro”.
In questa situazione si trova il comune di Palermo, in una condizione di bassissima capacità di riscossione delle entrate proprie, con un crescente accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità e i conseguenti anticipi della tesoreria. Di questo Ridulfo ha fatto un cenno nella sua relazione oggi all’assemblea organizzativa della Cgil Palermo:”
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A questa condizione si somma il fatto che la riscossione delle entrate nel periodo 2000-2018 è stata dell’ 1,89%, cioè, dei 939 milioni di euro ne sono stati riscossi solo 17 mln. In questa situazione i comuni e il comune di Palermo, ad esempio, devono pure accantonare l’equivalente di quello che si vuole riscuotere nel fondo rischi – ha detto il segretario della Cgil Palermo – Una grande irresponsabilità, che unita alle responsabilità di chi governa rischia di produrre un black-out della città e della città metropolitana, della quinta-sesta città d’Italia. Per questo assieme a Cisl e Uil – prosegue Ridulfo – abbiamo chiesto già a luglio, ma fino ad oggi senza risultato, con una lettera aperta al consiglio comunale e consegnata al sindaco e al Prefetto un “decreto Salva Palermo”. Una norma che consenta al comune di potere liberare una parte delle proprie risorse per spese ed investimenti”.
“Intanto – aggiunge Ridulfo – il cosiddetto piano di riequilibrio obbliga la giunta entro il 30 ottobre a portare la bozza del piano in Consiglio, e a votarlo entro metà dicembre, in ogni caso ciò significherà ulteriori tagli. Situazioni simili sono in tanti comuni della nostra provincia. Di fatto ci sono tante risorse che non si possono spendere per investimenti e restano bloccate. Per questo è importante che la nostra iniziativa continui in tutte le forme possibili”.
Cosa dice la Cisl
“Siamo fiduciosi nei confronti del lavoro degli inquirenti, non entriamo nel merito dell’inchiesta, ma di certo aumentano le nostre preoccupazioni sul futuro di questa città”. Cosi Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani commenta l’inchiesta che vede indagati il sindaco di Palermo e altre 23 persone.
“Se, cosi come dicono gli inquirenti il sistema delle entrate false e delle irregolarità sarebbe stato ripetuto dal 2016, non conosciamo allora l’entità delle difficoltà finanziarie dell’amministrazione comunale e questo ci allarma per la sorte dei servizi ai cittadini con i già paventati tagli legati al pre-dissesto, di quella dei tanti lavoratori sia del comune sia delle partecipate e di quella del nostro territorio già in estrema difficoltà economica, che si può definire emergenziale”. La Piana conclude “non ci interessano, lo diciamo da tempo, le beghe politiche che ancor più scoppieranno attorno a questa vicenda giudiziaria, vogliamo solo il bene di Palermo e dei suoi cittadini che meritano chiarezza sui conti che incideranno tanto negli anni a venire”.
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