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Palermo, 7 milioni per mettere in sicurezza Ponte Corleone

Il deputato nazionale Adriano Varrica annuncia il reperimento di 7 milioni di euro per la messa in sicurezza del ponte Corleone di Palermo. L’operazione, determinante per garantire l’esecuzione dei lavori, è frutto del percorso ideato e promosso dal parlamentare palermitano con l’Agenzia per la coesione territoriale, in sinergia col sindaco Orlando e col Commissario Castiglioni. 

Ponte Corleone

“I cittadini di Palermo stanno patendo grossissimi disagi a causa dei restringimenti in viale Regione Siciliana – dichiara Adriano Varrica – Sono convinto che sia compito di chiunque nelle Istituzioni rendersi utile per far sì che questa emergenza sulla circonvallazione finisca il prima possibile. Grazie alle mie interlocuzioni con gli uffici competenti a Roma e in piena condivisione di intenti col Sindaco Orlando e col Commissario Castiglioni, abbiamo recuperato 7 milioni di euro per garantire l’esecuzione dei lavori sul ponte Corleone”.

“Oggi non c’è da esultare perchè la buona notizia l’avremo quando riapriremo il ponte in sicurezza e senza limitazioni, ma adesso esiste un percorso che porterà certamente, e in tempi brevi, alla soluzione di un problema ventennale – spiega l’esponente M5S – Già nei prossimi giorni, sulla base degli esiti della relazione di sicurezza, potrebbero essere presi i primi provvedimenti per attenuare i disagi alla mobilità. Quando nel 2020 ho iniziato ad occuparmi della messa in sicurezza del Ponte Corleone non vi erano fondi disponibili, non si conosceva lo stato dell’infrastruttura e il Comune non era nelle condizioni di portare avanti un intervento così delicato. In questi 2 anni ho promosso una strategia di rete costruttiva tra vari soggetti istituzionali che ha portato al coinvolgimento di ANAS e al reperimento del milione e mezzo per analisi e progettazione e dei 7 milioni per i lavori”.

“Se, come spero, entro la fine del 2022 il ponte Corleone potrà essere attraversato in sicurezza e senza limiti – conclude – non sarà merito di chi dentro le Istituzioni (magari da decenni) urla, denuncia e si indigna. Questa è una prerogativa che bisognerebbe lasciare ai cittadini che hanno tutte le motivazioni per essere inferociti. Nei prossimi giorni spero di incontrare il comitato cittadino appena costituito per cercare di capire come potermi rendere utile nel mio ruolo istituzionale”.

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