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A Santa Margherita di Belice presentati i nuovi discepoli dello chef “Auguste Escoffier”

Le eccellenze di Santa Margherita di Belìce, Terra del Gattopardo, insieme alla tradizione gastronomica del territorio belicino, sono stati gli “ingredienti” del successo del quarto incontro dell’ Association Disciples d’ Auguste Escoffier- Delegazione Sicilia- guidata da Giovanni Lorenzo Montemaggiore. Lo splendido scenario di Palazzo Filangeri di Cutò ha ospitato la cerimonia d’intronizzazione. “Ben 17 professionisti dei fornelli di varie categorie – ha detto il presidente Montemaggiore – hanno ricevuto, previo “battesimo e giuramento”, l’ambita sciarpa che sigla l’appartenenza ad una delle associazioni internazionali più prestigiose nel mondo della cucina”. Alla presenza del sindaco di Santa Margherita di Belìce, Gaspare Viola, degli assessori al Turismo e all’Agricoltura, rispettivamente Deborah Ciaccio e Francesco Santoro, si è svolta la cerimonia d’intronizzazione nello storico palazzo sede del Museo del Gattopardo. “La promozione dei prodotti enogastronomici identitari del nostro territorio riveste un ruolo fondamentale non solo per valorizzare la nostra tradizione, ma anche- ha detto il primo cittadino Gaspare Viola – per sostenere lo sviluppo economico e sociale della nostra comunità. I prodotti tipici, frutto della passione e del sapere tramandato di generazione in generazione, rappresentano la nostra storia, la nostra cultura e il nostro legame con la terra.”

II talk svoltosi in mattinata, con gli interventi autorevoli di giornalisti ed esperti nel campo della ristorazione, del turismo enogastronomico e dell’hospitalità di qualità, ha sottolineato il profondo legame tra cibo e territorio quale componente fondamentale del patrimonio culturale. Da circa vent’anni, Santa Margherita di Belice ospita infatti un evento internazionale, ” La Tavola del Gattopardo” , ambasciatrice dell’identità territoriale del percorso dei Borghi Genius Loci De.Co.

In qualità di Assessore al Turismo, Spettacolo e Promozione Territoriale, – ha detto Deborah Ciaccio- ho puntato tantissimo sullo sviluppo del segmento del Turismo enogastronomico, ottenendo risultati importanti. “La tavola del Gattopardo, grazie all’importante lavoro svolto, ha ottenuto il riconoscimento di Ambasciatrice dell’identità siciliana. Oggi per noi la Cucina del Gattopardo – ha continuato la Ciaccio – si conferma occasione imperdibile di valorizzazione del territorio attraverso le peculiarità delle produzioni agricole autoctone (ficodindia, olio, vino, vastedda, siringate, ecc.), che coniugano cucina e letteratura.”

Diversi gli chef siciliani che hanno fatto fortuna fuori dall’Isola

Tra i nuovi 17 discepoli che hanno ricevuto il riconoscimento di appartenenza all’ Association Disciples d’Auguste Escoffier, anche una lady chef dell’arte bianca, Simona Lauri di Varese. Alcuni lavorano all’estero: è il caso dello chef catanese di nascita, Agostino Tony Villaroel, che lavora in Germania, così come il suo collega Enzo Pumilia di Caltabellotta che fa lo chef a Mosca. Della provincia laziale, precisamente di Latina è lo chef boulanger Fabio Chialastri , di quella pugliese, precisamente di Vieste, è il pastry chef Domenico Maggiore, di quella calabrese, gli chef Francesco Groccia e Giuseppe Mannarino, rispettivamente di Bisignano e di Corigliano-Rossano. Numerosi i siciliani : i pastry chef Michele Ciaccio e Angelo Amodei, insieme al collega chef Calogero Abruzzo, di Santa Margherita di Belìce; gli chef Angelo Leone e Vincenzo Graffeo, rispettivamente di Palazzolo Acreide e di Partanna. Ed ancora, di Sciacca lo chef Paolo Mandracchia, lo chef gastronomo Calogero Fazio e il pastry chef Luciano Vitabile. Di Palermo, Salvatore Ferdico e Giuseppe Guccione.

Gli studenti e i docenti dell’Istituto Alberghiero “Virgilio Titone” di Castelvetrano hanno messo a tavola le delizie del territorio belicino, tra cui le dolci siringate, prodotto De. Co. Di Santa Margerita di Belìce, a cura del pastry chef Michele Ciaccio. E, in omaggio alla giornata, che si è conclusa sulle note evocatrici del famoso “Ballo del Gattopardo” con i maestri ed alcuni allievi della scuola di danza storica “Imperial Dance”, lo chef gastronomo Calogero Fazio ha creato “l’arancina del Gattopardo”, con al suo interno la Vastedda del Belìce D.O.P e il ficodindia, simbolo iconico del comune margheritese.

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