“Oggi più che mai è necessario fare fronte comune per combattere ogni forma di illegalità”. Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia, risponde così all’appello lanciato dal segretario regionale della Cisl, Maurizio Bernava, che oggi ha chiamato a raccolta le forze produttive dell’Isola, le associazioni antiracket, le istituzioni e la società civile, affinché, tutti insieme, si possa dire di no alla mafia. “È utile e importante per tutti – aggiunge Montante – continuare a camminare lungo il percorso di legalità già tracciato, sostenendo attivamente chiunque abbia il coraggio di combattere il malaffare, non con le parole ma con i fatti. Ed in quest’ottica non possiamo che accogliere positivamente l’appello della Cisl a una mobilitazione di piazza per la legalità, perché su questo tema non cali mai il sipario”.
Alle parole di Montante fa eco Filippo Ribisi. “Condividiamo pienamente le preoccupazioni del procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, sul pericolo di nuovi attentati e sulla campagna di delegittimazione della vera antimafia”, sono le parole del coordinatore del Tavolo permanente regionale per la crescita e lo sviluppo, al quale aderiscono la quasi totalità delle associazioni di categoria siciliane. “Crediamo sia necessario una mobilitazione di tutte le forze produttive della regione, perché riteniamo concreto il rischio paventato dal procuratore di una recrudescenza del fenomeno mafioso, dovuta anche alla mancanza di lavoro e alla fragilità della situazione economica attuale. Non vorremmo che il malaffare facesse leva sulla disperazione della gente e sulle difficoltà delle aziende che non lavorano più. L’economia illegale rappresenta l’ostacolo principale allo sviluppo economico, alla libertà d’impresa ed ai diritti del cittadino. E lì che bisogna intervenire. Mettiamo da parte le recenti polemiche all’interno del mondo delle imprese – prosegue Ribisi- che parlano di un’antimafia buona e di una cattiva, perché non aiutano certo a contrastare l’illegalità diffusa. Tanto meno si può giudicare chi mette la propria faccia per contrastare la criminalità”. Da qui l’appello del coordinatore Ribisi: “C’è bisogno di un movimento unitario che faccia sentire la forza delle imprese sane e di chi lavora. Solo così si potrà ristabilire un clima di legalità e di fiducia a vantaggio di coloro i quali continuano ad investire in questa terra”.
Anche “Il Pd sostiene l’iniziativa della società civile organizzata nella lotta alla mafia. Lo Stato ascolti le richieste di quanti sono impegnati contro le organizzazioni criminali ed, in particolare, incrementi le risorse previste per la magistratura e le forze dell’ordine, che in questi anni hanno ottenuto risultati straordinari”. Lo ha detto il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, con riferimento a quanto affermato ieri dal procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, che ha denunciato il rischio di una campagna di delegittimazione delle organizzazioni sociali impegnate alla lotta alla mafia”.
“Le parole del Procuratore della Repubblica di Caltanissetta, Sergio Lari, che ha rappresentano il pericolo di una strategia di delegittimazione del fronte antimafia costituito dalle associazioni della società civile non possono essere lasciate cadere nel vuoto da parte delle forze imprenditoriali”. Lo dicono Elio Sanfilippo e Gaetano Mancini, presidenti di Legacoop Sicilia e Confcooperative. Per Mancini e Sanfilippo “le dichiarazioni di Lari sono un monito ed una sollecitazione che vanno colti e sostenuti con forza. L’economia illegale rappresenta l’ostacolo principale allo sviluppo economico, alla libertà d’impresa ed ai diritti del cittadino. Occorre allora che tutte le associazioni della società civile, a partire da quelle dell’impresa e del lavoro, assumano una posizione netta di condivisione del comune obiettivo dell’affermazione dei diritti e della legalità e lavorino per allargare lo schieramento antimafia mobilitando tutte le energie sane della Sicilia”.
“Le parole del procuratore Sergio Lari vanno prese sul serio e debbono contribuire ad alimentare una nuova stagione della lotta alle mafie. È vero, sento anch’io l’insinuarsi di una strumentale polemica tesa a mettere in discussione la scelta della denuncia delle estorsioni e, più in generale, il cammino di legalità e sviluppo che Confindustria, le organizzazioni produttive, sindacali e dell’antiracket hanno portato avanti in questi anni”. Lo dice il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in Commissione giustizia. o Stato – aggiunge – deve fare di più e rendere la lotta alle mafie una vera priorità intorno a cui concentrare le migliori risorse finanziarie, organizzative e normative”.
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