Riunione estiva del Comitato esecutivo del Parco dei Nebrosi composto dai sindaci di Acquedolci, Ciro Gallo, di Galati Mamertino, Natale Bruno, di S. Domenica Vittoria, Antonio Pinzone, sotto la guida del vice Presidente Bruno Mancuso, Sindaco di S. Agata Militello e alla presenza del direttore, Massimo Geraci. Diversi i punti trattati nell’ordine del giorno riguardante la gestione dell’Ente. Tra quelli adottati, particolare importanza riveste l’adesione dell’Ente al programma europeo Life + 2012 Nature, con il progetto finalizzato alla protezione e valorizzazione della Petagnaea Gussonei, una pianta rarissima minacciata di estinzione, conosciuta a livello mondiale per la sua importanza scientifica, ed esclusiva di questo territorio.
“L’Ente Parco insieme ai Comuni di Galati Mamertino, Longi, Alcara Li Fusi e Tortorici, nei cui territori sono state localizzate alcune stazioni – ha dichiarato il vice presidente Bruno Mancuso – ha voluto far propria una proposta di grande valenza scientifica finalizzata a salvaguardare questa specie rarissima considerata una sorte di “Dinosauro” della flora e presente soltanto nel territorio dei Nebrodi”.
Il passaggio successivo sarà quello di presentare entro i termini previsti dal bando europeo un progetto con l’obiettivo di pianificare la conservazione di questo importante paleoendemismo dei Monti Nebrodi e degli habitat cui la specie si ricollega, coinvolgendo il mondo universitario.
Altro punto discusso durante la riunione l’approvazione dello schema di convenzione con il Dipartimento in Scienze degli Alimenti e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Messina finalizzato al trasferimento, a titolo gratuito, del “Museo di Scienze della Terra – Sezioni Petrografia e Cartografia Tematica del Territorio Sicilia-Calabria”, realizzato dalla Prof. Antonia Messina (già componente del Comitato Esecutivo nella qualità di presidente del Comitato tecnico scientifico dell’Ente) presso una struttura idonea del Parco dei Nebrodi. La sede individuata è quella dell’Ente, ad Alcara Li Fusi, che ospiterà la raccolta comprendente collezioni di minerali, rocce e fossili (oltre 2500 esemplari), carte tematiche originali (280 pezzi, dal XVI secolo ad oggi), testi, volumi e pubblicazioni scientifiche e un piccolo laboratorio di Scienze della Terra.
“Abbiamo apprezzato – hanno dichiarato i sindaci componenti del Comitato – il gesto della Prof. Antonia Messina di donare gratuitamente all’Ente una raccolta preziosa ed unica che contribuirà a far candidare la sede di Alcara Li Fusi, sotto il massiccio roccioso delle Rocche del Crasto, anche come luogo di grande valenza geologica”.
L’obiettivo adesso, dopo la sua collocazione nella nuova sede, sarà quello di promuoverlo come “Museo Regionale”, come da desiderio espresso, dalla Prof. Messina, nel lettera di donazione della raccolta.
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