Totò Schillaci lottava contro un tumore, aveva 59 anni
Se ne va il simbolo di Italia 90. Addio a Totò Schillaci stroncato da una malattia che ormai lo tormentava da tempo. Da giorni l’idolo delle notti magiche era in ospedale in condizioni gravissime. “Con la prematura scomparsa di Totò Schillaci – ha affermato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla-, la città piange la perdita del calciatore palermitano più rappresentativo della storia a livello mondiale. Una popolarità che, però, non ha mai cambiato Schillaci, il quale ha sempre mantenuto un animo gentile, umile e disponibile”
Totò Schillaci: dal quartiere San Giovanni al tetto del mondo
Nato il 1 dicembre del 1964, Schillaci è cresciuto nel popolare quartiere palermitano di San Giovanni Apostolo, iniziò a giocare nelle giovanili dell’AMAT Palermo, squadra di quartiere che rappresentava l’omonima azienda municipalizzata palermitana. Schillaci ha ricordato così i tentativi del Palermo di acquistare sia lui che il compagno Carmelo Mancuso: «La società rosanero per entrambi offrì 28 milioni di lire; ma i dirigenti dell’AMAT sapevano che da noi due dovevano guadagnare il massimo per sopravvivere e giocarono al rialzo chiedendo 35 milioni. Così, per soli 7 milioni non andammo al Palermo». Il grande salto avvenne nel 1989 con il passaggio alla Juventus e poi, nella sua carriera, ci fu anche l’Inter. Ma nella memoria degli appassionati di calcio rimarranno per sempre impresse le immagini del mondiale 90, quello delle notti magiche.
Ai campionati del mondo, Schillaci partì dalla panchina come riserva di Carnevale, cui subentrò nella seconda metà del secondo tempo dell’incontro di apertura contro l’Austria, quando il punteggio era fermo sullo 0-0: dopo appena 4′ dal suo ingresso in campo, l’attaccante siciliano segnò di testa il gol decisivo che permise agli azzurri di vincere la partita, anticipando i due difensori austriaci che lo pressavano da vicino al momento del cross di Vialli. Ad eccezione della seguente gara contro gli Stati Uniti, Schillaci diventò titolare dell’attacco italiano, insieme a Roberto Baggio, e segnò in tutte le successive gare giocate dagli azzurri contro Cecoslovacchia, Uruguay, Irlanda, nella semifinale persa ai tiri di rigore contro l’Argentina e nella finalina contro l’Inghilterra che l’Italia vinse per 2-1; in quest’ultima partita, Baggio fece tirare a Schillaci un calcio di rigore, poi rivelatosi decisivo, in modo da fargli vincere la classifica dei marcatori del torneo. In semifinale, invece, Schillaci aveva preferito non rientrare fra i cinque giocatori designati per la sequenza dei tiri dal dischetto: «Avevo un problema muscolare ed ero stanco, ho preferito lasciare il compito a qualcuno più fresco di me. Non sono un grande tiratore di rigori: a volte li segno, a volte li sbaglio. Quando prendi la rincorsa, pensi a un sacco di cose e in un momento simile non puoi rischiare. È una grande responsabilità. Avrei voluto calciare, ma non ero al meglio».
Totò Schillaci arrivò ad un passo dal Pallone d’oro
A fine torneo vinse il Pallone d’oro adidas quale miglior giocatore della manifestazione e la Scarpa d’oro adidas in qualità di capocannoniere (6 reti); nello stesso anno solare si classificò secondo nella graduatoria del Pallone d’oro di France Football, dopo il tedesco Lothar Matthäus. I gol del mondiale 1990, ricordato come quello delle «notti magiche» dal testo della canzone ufficiale della manifestazione interpretata dalla coppia Bennato-Nannini, rimasero nella memoria di tifosi e sportivi italiani.
fonte Wikipedia
Cordoglio nel calcio siciliano per la scomparsa di Totò Schillaci
Il Comitato Regionale Sicilia della Figc-Lnd esprime grande dolore per la prematura scomparsa dell’ex bomber di Italia 90, il siciliano Totò Schillaci.
Nell’apprendere con profondo dispiacere della perdita di Schillaci, il presidente Sandro Morgana, anche nome del presidente onorario Santino Lo Presti, di tutto il Consiglio regionale e di tutto il movimento calcistico siciliano che rappresenta, esprime i sensi del profondo cordoglio ai familiari del giocatore.
“Di lui ricorderemo sempre – ha sottolineato il massimo dirigente regionale – le sue grandi qualità tecniche di calciatore e la sua grande umiltà di uomo. La sua lealtà e la sua correttezza in campo, ne hanno fatto uno dei calciatori più forti della Sicilia e anche dell’Italia intera: indimenticabili rimangono per tutti noi le notti magiche di Italia ’90 quando fece sognare una intera nazione. È scomparso un amico al quale ero profondamente legato da grande amicizia. Non ci sono parole per esprimere quello che provo per la sua prematura scomparsa e il cui ricordo ci accompagnerà per sempre”.
Totò Schillaci nella sua lunga carriera ha vestito le maglie di Amat (da dove è iniziata la sua scalata al professionismo e dove fu anche convocato nella Rappresentativa regionale siciliana), Messina, Juventus, Inter e, l’esperienza giapponese, nello Jubilo Iwata: realizzando complessivamente 197 reti nei campionati professionistici. Le sei reti a Italia ‘90 lo hanno incoronato capocannoniere di quell’indimenticabile mondiale.
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