”Andrea Cottone, l’autore delle diffamazioni contenute nel video, è stato un nostro socio e ha lasciato Addiopizzo nell’estate 2008. Tuttavia, molti dei fatti citati riguardano un periodo successivo alla sua uscita dall’associazione. Ascoltarlo ci ha addolorato molto. Un attacco grave, delegittimante e profondamente ingiusto che ci pone davanti a una scelta inevitabile, quella di procedere per vie legali”.
Lo dice in una nota l’associazione antiracket Addiopizzo dopo i veleni seguiti alla publicizzazione di un audio del luglio 2016, in cui si sente un colloquio di 30 minuti tra Andrea Cottone (dello staff del M5s alla Camera), il deputato Riccardo Nuti e altri parlamentari del movimento a lui vicini che chiedono al giornalista notizie su Ugo Forello che voleva candidarsi a sindaco di Palermo per il M5s.
Cottone racconta delle dinamiche interne ad Addiopizzo, di cui faceva parte. ”Perché la denuncia – continua Addipizzo – è l’atto che sancisce il bisogno di stabilire una verità, esprimere dissenso e prendere consapevolezza del proprio diritto. Questo abbiamo fatto in questi anni: accompagnare centinaia di uomini e donne a esprimere, attraverso la denuncia, il diritto-dovere di esercitare il rispetto di se stessi, innanzitutto”.
‘Posto che ogni socio è personalmente libero di sostenere e aderire a qualsiasi partito politico, nessuno di Addiopizzo è attualmente o e’ mai stato in passato iscritto al movimento cinque stelle”.
”Le spese legali riconosciute ad Addiopizzo e accreditate sul conto dell’associazione, devono essere secondo legge girate agli avvocati, perché non sono somme dell’associazione, ma denaro-parcelle stabilite dai Giudici a titolo di refusione di oneri professionali. Per quanto riguarda i risarcimenti, Addiopizzo ha materialmente percepito soltanto 10 mila euro per danni riconosciuti in sede di giudizio. Dal 2009 infatti, con l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza, è stata esclusa la possibilità per le associazioni e gli enti pubblici di accedere al fondo vittime di mafia, che fino ad allora pagava i risarcimenti a loro riconosciuti. Quindi Addiopizzo dalle costituzioni di parte civile non riceve un euro da poter utilizzare per le proprie attività”.
”Il rapporto tra cliente e avvocato è un rapporto fiduciario – dice Addiopizzo – È legittimo, e anche abbastanza scontato, che scegliessimo avvocati interni all’associazione peraltro con competenza in materia. Due anni fa Ugo Forello ha lasciato l’associazione e da quando ci ha annunciato la sua candidatura non ha più avuto da Addiopizzo alcun incarico professionale. Oggi, l’associazione si avvale anche di avvocati esterni alla compagine associativa”.