Aeroporto di Trapani, i privati “sfiduciano” il presidente dell’Airgest Castiglione. Si apre così una settimana decisiva per il futuro dello scalo aeroportuale di Trapani, il “Vincenzo Florio”, e per capire se Ryanair ridurrà o meno il suo rapporto commerciale con l’aeroporto. Innanzitutto fa segnalato che l’Airgest non solo è senza governance, dato che sono scaduti i suoi organi (e la Regione Siciliana ancora non dà segni di vitaper convocare l’assemblea e procedere al rinnovo) ma i soci privati di Airgest, che già erano intervenuti la settimana scorsa, sono nuovamente tornati alla carica, e questa volta per sfiduciare, di fatto, il presidente uscente, Castiglione. I soci privati di Airgest, Infrastrutture Sicilia e Quercioli, contestano la “decisione unilaterale” comunicata dal presidente di Airgest Salvatore Castiglione al commissario straordinario della provincia Giuseppe Amato, circa la richiesta di erogazione immediata della somma di 3,5 milioni di euro, quale parziale ristoro dei danni conseguenti alle limitazioni imposte dalle attivita’ militari relative all’intervento in Libia, “senza null’altro pretendere”. La decisione di non pretendere l’intera somma di 5 milioni di euro stanziata dal governo nazionale, “senza peraltro un previo confronto con il Cda della stessa Airgest”, affermano, “non e’ ne’ tollerabile ne’ condivisibile dai soci privati, sia per i modi che per i contenuti”. E’ stato pertanto chiesto di annullare questo procedimento per consentire in tempi brevissimi la verifica in sede consiliare “della determinazione piu’ opportuna da intraprendere. Qualora cio’ non accadesse, il presidente si fara’ carico delle conseguenze amministrative e legali di un atto compiuto in autonomia e non autorizzato dalla governance societaria”. Parole di fuoco.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, dunque, nei rapporti tra i soci privati di Airgest e Castiglione, è stata la destinazione dei famosi cinque milioni di euro di risarcimento ottenuti dalla provincia dopo la guerra in Libia. Di questa cifra, un milione e mezzo andrà ai Comuni, ma non direttamente. Questa settimana dovranno presentare delle proposte di richiamo turistico o infrastrutturali alla Provincia da farsi finanziare, secondo un meccanismo che abbiamo raccontato la settimana scorsa. Potete leggere l’articolo cliccando qui.
I Comuni, dal canto loro, stanno lentamente a pagare un po’ degli arretrati con Ryanair. Favignana, ad esempio, ha versato l’accordo di co-marketing con la Ryanair, per garantire la permanenza della compagnia irlandese presso l’aeroporto di Trapani Birgi. “In seguito all’incontro a Palazzo Riccio di Morana tra i primi cittadini dei Comuni coinvolti e il commissario del Libero Consorzio di Trapani, Giuseppe Amato – dice il sindaco Giuseppe Pagoto – ritengo che oltre agli impegni verbali e alle parole spese, bisogna che seguano gli atti consequenziali formali. Restiamo fiduciosi che, per il bene del territorio e nell’interesse collettivo della nostra provincia e di tutti ci cittadini, gli altri Comuni provvederanno in tempi brevissimi ai versamenti cui sono chiamati. Il tutto in attesa della prossima riunione del 30 luglio, quando, ancora una volta tutti i sindaci all’assemblea si ritroveranno assieme alla Giunta della Camera di Commercio per affrontare l’argomento”.
Anche il piccolo Comune di Petrosino ha pagato la sua quota, anche se il Sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, non nasconde la sua insoddisfazione e la sua perplessità:
“Innanzitutto perchè credo nella libera concorrenza del mercato. E poi perchè penso che questa ulteriore spesa per i comuni non sia sostenibile, anticipando che ci sarebbero stati problemi con i pagamenti. Per me il traffico aereo va potenziato in ben altro modo in Sicilia. Tuttavia gli impegni vanno rispettati e il Comune di Petrosino fa la sua parte senza aspettare più le mosse degli altri comuni, perché crediamo che l’aeroporto sia una grande risorsa per questo territorio e per lo sviluppo turistico. Infine, c’è qualcosa di non detto in tutta questa vicenda. I comuni siciliani oggi soffrono una liquidità di cassa che in buona parte è legata ai ritardi nei trasferimenti di somme dovute da parte della Regione. Troverei, pertanto, decisamente utile e opportuno un intervento da parte dei deputati regionali della provincia per sbloccare questa situazione”.
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