Altro giro, altro ultimatum, per l’accordo di co-marketing con la Ryanair. Se i Comuni non saldano le quote che gli spettano Pino Pace, presidente della Camera di Commercio di Trapani nonchè coordinatore dei sindaci, ha detto che staccherà la spina e addio accordo. Addio Ryanair, o quasi, da Trapani.
A Birgi la Ryanair rimarrà di certo fino a ottobre 2016. Il contratto con la compagnia aerea lowcost scade quest’anno infatti e adesso si aprirà la fase di discussione. Un contratto che viene pagato sia da Airgest che dai Comuni della provincia di Trapani, in diverse quote, e dalla Camera di Commercio (anche questa socio Airgest).
I comuni, in base agli accordi presi due anni fa devono pagare all’Ams 2.714.500 euro Iva compresa l’anno. L’Ams è la società della Ryanair che si occupa del marketing. Ufficialmente si compra pubblicità, in pratica si comprano i voli. Una pratica già messa sotto osservazione dalle procure d’Italia e dall’Unione europea. Nonostante ciò i Comuni devono pagare, anche rassicurati dalle parole del prefetto Leopoldo Falco, le proprie quote.
E come siamo combinati con i pagamenti? La situazione sembrava più disastrosa, perchè in sostanza per il 2015 i Comuni devono pagare soltanto l’Iva, eccetto poche amministrazioni che devono versare delle quote.
All’appello mancano 542.500 euro, degli oltre 2 milioni 700 mila euro per il 2015. Questi gli importi che spettano ad ogni ente e che devono versare.
La Camera di Commercio di Trapani ha versato tutti i 366 mila euro che le spettavano. I comuni di Trapani e Marsala su 366 mila euro devono versare ancora i 66 mila euro a testa per l’Iva.
I Comuni di Castelvetrano, San Vito e Favignana hanno versato a testa 160 mila euro di quota e devono versare 35.200 euro di Iva. Castellammare, Erice e Mazara del Vallo hanno versato i 120 mila euro a testa di quota e devono ancora saldare l’Iva che ammonta a 26.400 euro ciascuno.
Il Comune di Valderice dei 90 mila euro di quota ha pagato 20 mila euro, assieme all’Iva deve versare ancora 89.800 euro in totale.
Il Comune di Alcamo ha pagato i suoi 60 mila euro e gli restano 13.200 euro di Iva.
Devono pagare l’Iva anche Custonaci e Petrosino (9.900 euro) che hanno già saldato la quota annuale di 45.000 euro. Calatafimi, Campobello, Paceco, Pantelleria, Salemi hanno pagato per il 2015 la quota di 30mila euro e devono versare l’Iva, 6.600 euro a Comune. Buseto Palizzolo e Partanna hanno pagato 20 mila euro e devono versare 4.400 euro di Iva. Le stesse cifre dovrebbero pagare Gibellina e Santa Ninfa ma ancora non hanno versato nulla per il 2015 e dovranno esborsare 24.400 euro a testa. Dei 6,100 euro che dovrebbero pagare a testa, Poggioreale deve ancora versare 5.100 euro, Vita 1.100 euro, mentre Salaparuta non ha versato ancora nulla.