Qualcosa si muove all’aeroporto di Trapani Birgi, quando siamo a due settimane dal 31 marzo, giorno in cui è scaduto il contratto di co-marketing con AMS-Ryanair.
La novità questa volta arriva direttamente da Airgest. Sono venti milioni di euro di fondi pubblici, infatti, quelli che la società di gestione dell’aeroporto mette a disposizione tramite un bando per le compagnie aeree che opereranno nello scalo trapanese fino al 2020.
Il bando, che già questa mattina dovrebbe essere pubblicato, traccia le destinazioni di interesse del territorio, i servizi da rendere nel triennio e fissa inoltre una media passeggeri di garanzia per lo scalo. Una cifra progressiva a partire da quella attuale di 1 milione e 400 mila, per poi gradualmente arrivare a 1 milione e 700 mila nel 2020.
Un segnale deciso della società aeroportuale alla politica locale e palermitana e ai sindaci trapanesi, ancora indietro con gli adempimenti del co-marketing verso Ryanair, ma anche alla stessa compagnia irlandese, come per dire: “Airgest è qui e fa la sua parte, non si tira indietro”.
Il bando è stato fatto per essere rispettato in tempi ristretti, con le compagnie aree interessate che potranno, entro 30 giorni, depositare le manifestazioni d’interesse con le eventuali proposte di partecipazione per poi attivare le procedure ulteriori allo svolgimento dell’aggiudicazione. La società comunque, si è riservata prudentemente al termine della procedura di gara di procedere all’assegnazione del contratto solo in relazione alla effettiva disponibilità dei fondi pubblici previsti.
E intanto, oltre ad Airgest, si muovono – e questa è una buona notizia – anche i turisti che transitano da Birgi che registra 3 mila passeggeri in più nei giorni a cavallo delle festività pasquali. Sono oltre 15 mila e 500 i passeggeri contro i 12 mila e 700 dello stesso periodo dello scorso anno. Un aumento che proviene per gran parte ai Paesi stranieri collegati con lo scalo.
Riassumiamo in breve qual è la situazione attuale che non ha permesso il rinnovo del co-marketing firmato tre anni fa. Per il rinnovo sono venute meno quelle risorse economiche che la Regione Sicilia, azionista di maggioranza di Airgest ha destinato per il co-marketing ma che per ora sono bloccate almeno fino all’approvazione della finanziaria, che dovrebbe arrivare entro il 30 aprile.
Oltre ai fondi per il co-marketing, 5 milioni per il 2018 e 5,5 milioni per il 2019, sono bloccati altri 6 milioni di euro per far fronte ai debiti di Airgest che si aggirano attorno ai 14 milioni di euro.
In più ci sono i 4 milioni di euro stanziati nella variazione di bilancio di fine anno ma che ancora non si è deciso come impiegare. Per quel che riguarda i Comuni, con i sindaci che hanno una bozza di accordo sulla quale nessuno ha posto la firma, hanno dato la loro disponibilità a mettere a disposizione del co-marketing 2 milioni di euro per 3 anni. C’è però il vecchio accordo del co-marketing ormai scaduto, che non è stato ancora totalmente onorato.
Mancano ancora 843.800 euro. Questi sono i comuni che devono ancora pagare: Castelvetrano (265.600 euro); Favignana (70.400 euro); Valderice (158.600 euro); Custonaci (29.700 euro); Petrosino (54.900 euro); Calatafimi-Segesta (22.500 euro); Campobello di Mazara (48.800 euro); Pantelleria (79.800 euro); Salemi (19.800 euro); Partanna (18.200 euro); Santa Ninfa (36.600 euro); Vita (3.300 euro); Salaparuta (18.300 euro) e Poggioreale (17.300 euro). Santa Ninfa non ha mai pagato un euro, Pantelleria dal 2014 si rifiuta di contribuire. Questa la situazione attuale, anche se tutti i Comuni hanno confermato – come detto – la volontà di rinnovare l’accordo, nel corso dell’ultima assemblea sul co-marketing che ha avuto luogo a Castellammare del Golfo.
Infine, ricordiamo che l’operatività di Ryanair al momento è garantita. La compagnia sta vendendo i biglietti per il periodo estivo e quindi sta mantenendo i voli già programmati, ma ha già fatto sapere che per la stagione invernale, ossia a partire da ottobre, se non si risolverà il tutto, non garantirà più i voli da e per Trapani o quantomeno che limiterà drasticamente il numero delle tratte. Vedremo nei prossimi giorni, se non addirittura nelle prossime ore, come evolverà la situazione, e se la proposta di Airgest possa essere risolutiva visto che permane ancora molta incertezza sul futuro dell’aeroporto trapanese.
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