La Regione siciliana taglierà già da quest’anno di tre milioni di euro le spese per il pagamento degli affitti di locali che ospitano uffici regionali e assessorati. Ad annunciare la scure sui fitti è l’assessore al Bilancio della Sicilia, Alessandro Baccei. “Stiamo facendo degli interventi per ridurre i fitti attivi – spiega Baccei – per cui c’è un piano che si allinea alla norma nazionale. C’è ad esempio un numero di metri quadrati previsto, quindi si stanno rivedendo le occupazioni per cercare di uscire dagli immobili in cui si è in affitto, cercando di razionalizzare gli spazi degli immobili e contenere la spesa”. E annuncia: “Solo per quest’anno il risparmio previsto è di oltre 3 milioni di euro, che aumenterà nei prossimi anni”. La Regione spende decine di milioni di euro l’anno per il pagamento degli affitti dei locali, compresi gli affitti del Fondo immobiliare. Non è mai stata applicata la norma del decreto Renzi che prevede per ogni dipendente uno spazio massimo di ventiquattro metri quadrati.
Il piano sarà pronto tra un paio di settimane, ma già circolano le prime indiscrezioni. I tagli riguarderanno non solo Palermo, ma anche altre città, come Catania, dove la regione paga, ad esempio, 50.000 euro l’anno all’Enasarco per l’Ufficio Provinciale del Lavoro di Via Coviello. Un altro taglio potrebbe essere l’immobile che ospita l’assessorato alle Attività Produttive, in via degli Emiri, a Palermo, nel quartiere Zisa, dove lavorano 250 dipendenti, per il quale la Regione spende 1,2 milioni di euro l’anno e che è di proprietà dell’Immobiliare Strasburgo. Solo di affitti la Regione spende 40 milioni di euro l’anno, a questi costi si aggiungono quelli di tasse varie (15 milioni di euro) , luce (10 milioni di euro), telefono (4 milioni di euro), manutenzioni (5 milioni di euro).