Sono sempre di più gli italiani che mettono nel carrello prodotti locali a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanza con mezzi di trasporto inquinanti, cibi biologici che non sono trattati con la chimica, alimenti sfusi senza imballaggi da smaltire in discarica o specialità a denominazione di origine che conservano la biodiversità sul territorio nazionale. Con la crisi vola la spesa green che raggiunge un fatturato record di quasi 20 miliardi nel 2013, in aumento del 65 per cento rispetto all’inizio della crisi nel 2007.
È quanto emerge dal Dossier “Lavorare e vivere green in Italia” elaborato in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente proclamata dall’Onu e presentato al Nelson Mandela Forum di Firenze, dove sono giunti diecimila coltivatori provenienti dalle diverse regioni insieme al Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e ai ministri dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dell’Agricoltura Maurizio Martina.
Quindici milioni di italiani nel 2013 hanno fatto la spesa dal contadino nelle fattorie o nei mercati degli agricoltori con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente e un fatturato complessivo della spesa a chilometri zero stimato in 3 miliardi. Sono oltre novemila le fattorie, botteghe e mercati che aderiscono alla rete promossa dalla Fondazione Campagna Amica della Coldiretti dove si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo.
Positivo è anche bilancio per gli acquisti di alimenti biologici con un fatturato che sale a 3,1 miliardi con un aumento dell’8,8 per cento dei consumi nel corso del 2013 durante il quale ben il 45 per cento di italiani hanno messo cibi biologici nel carrello regolarmente o qualche volta secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Una opportunità resa possibile anche dal fatto che in l’Italia puo’ contare sul maggior numero di produttori biologici in Europa con 49.709 operatori certificati tra produttori, preparatori e distributori, in crescita del 3% su base annua, e una superficie coltivata di oltre un milione di ettari. Cresce anche in Italia l’acquisto di prodotti sfusi nel commercio al dettaglio dove si sta estendendo sia nella vendita di prodotti alimentari come pasta, latte, legumi, frutta secca, caramelle e cioccolato ma anche tra i non alimentari come i detersivi. La punta dell’iceberg di questo fenomeno sono gli oltre mille dispenser di latte crudo diffusi dagli allevatori della Coldiretti in tutta la penisola che consentono di riutilizzare la bottiglia e combattono la moltiplicazione dei rifiuti e salvaguardare l’ambiente. Oltre la metà dello spazio della pattumiera nelle case è occupato da scatole, bottiglie, pacchi con i quali sono confezionati i prodotti della spesa e che generano complessivamente 12 milioni di tonnellate di rifiuti, il 40 per cento della spazzatura che si produce ogni anno in Italia.
L’agroalimentare, con oltre i 2/3 del totale, è il maggior responsabile della produzione di rifiuti da imballaggio, che si moltiplicano anche per effetto delle strategie di marketing che puntano molto sulle confezioni per favorire le vendite, e a causa della tendenza alla riduzione dei formati a favore dei single e delle famiglie sempre meno numerose. A fare però la parte del leone negli acquisti green degli italiani è sono però senza dubbio i prodotti a denominazione di origine e a indicazione geografica (Dop/Igp) tutelati dall’Unione Europea sulla base di uno specifico disciplinare di produzione che garantisce il legame territoriale e contribuisce a mantenere le tradizioni e la biodiversità nelle zone di origine. L’Italia ha la leadership europea con 262 Dop/Igp riconosciuti che generano un fatturato vicino ai 13 miliardi di euro e riguardano specialità di nicchia, ma anche di largo consumo come i prosciutti di Parma e San Daniele e i formaggi Parmigiano Reggiano e Grana Padano che finiscono nel carrello di quasi la totalità degli italiani. La tendenza ad una spesa piu’ sostenibile – continua la Coldiretti – si riscontra però anche nelle modalità di acquisto nuove con 7 milioni gli italiani che nel 2013 hanno partecipato a gruppi di acquisto, i cosiddetti Gas formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose ma anche per risparmiare sui trasporti e ridurre le emissioni di gas serra ma c’è anche chi si impegna nella salvaguardia dei piante e animali in via di estinzione con la pratica dell’”adozione.