Il biologico continua a crescere confermandosi un settore anticiclico e da fenomeno di nicchia si trasforma in abitudine di spesa, complice lo sviluppo di uno stile alimentare ‘eticò soprattutto tra i giovani. Crescono, infatti, operatori (+5,4%), superficie dedicata (+12,8%), offerta e consumi dei prodotti ed è boom nei discount dove le vendite sono aumentate in un anno del 25%.
Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori alla vigilia del “Sana”, il Salone internazionale del biologico e del naturale che si apre domani a Bologna. Nei primi sei mesi del 2014 i consumi di cibi biologici sono aumentati del 17,3%. Si acquistano non più solo ortofrutta e uova, le merci più gettonate, ma anche pasta, riso e sostituti del pane (a base di kamut, farro o grano saraceno) con un aumento record del 73%, seguiti da zucchero, caffè e tè (+37,2%) e dagli omogeneizzati (+21,3%). Nell’ultimo anno il numero delle aziende certificate è cresciuto del 5,4%, con il podio occupato da Sicilia, Calabria e Puglia. A fronte di questo successo, secondo la Cia ora bisogna lavorare a livello normativo per sostenere l’ulteriore sviluppo del settore a partire dall’Europa, guardando al nuovo regolamento comunitario che deve puntare soprattutto sulla
semplificazione.
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