PALERMO – A Scillato, sulle Madonie, i primi due terreni che il Comune ha dato in concessione a cooperative di giovani, stanno già dando i primi frutti: piante officinali e ortaggi commercializzati all’interno del territorio madonita. Un progetto pilota nato in collaborazione con il Gal delle Madonie, Legacoop Palermo e l’Università di Agraria. Ma per il terreni incolti e per favorire il ricambio generazionale in agricoltura arriva adesso anche il progetto nazionale di Legacoop “Banca della Terra”. Un percorso sperimentato in Toscana dove a rischio per il mancato ricambio tra padri e figli avrebbe messo a rischio 26 mila imprese agricole. Al centro una piattaforma multimediale: il sito http://www.bancadellaterra.it/ dove chi non ce la fa più a portare avanti le proprie colture o ha terreni abbandonati ma anche i Comuni, può inserire la sua offerta di vendita, comodato d’uso, affitto. Lo scopo? Recuperare le terre e al contempo creare nuova occupazione giovanile in agricoltura.
Agricoltura, Lega Coop avvia in Sicilia il progetto Banca della terra
“Un progetto estremamente interessante per l’isola – ha detto il presidente di Legacoop agroalimentare Sicilia, Pino Occhipinti – Qui il settore agricolo è ancora quello più forte, nonostante la crisi e le difficoltà di commercializzazione. In cifre, l’agricoltura conta in Sicilia 223 mila aziende agricole e oltre un milione di ettari utilizzati, circa il 50 per cento del territorio siciliano. Con un progetto articolato come questo della Banca della Terra, anche i terreni incolti o abbandonati possono essere utilizzati e resi produttivi”.
Ma in cosa consiste il progetto di Legacoop? E come fare ad attirare i giovani verso l’agricoltura? Se a Scillato come in Toscana le giovani coop hanno potuto contare del sostegno di Legacoop in fatto di Start up e tutoraggio, “una grande mano d’aiuto può arrivare anche dalla Pac, la Politica agricola comunitaria, 2014-2020 – dice Giuseppe Piscopo, direttore nazionale di Legacoop Agroalimentare – La Pac stanzia per l’Italia 52 miliardi da spendere nei prossimi 7 anni. Il 2 per cento di queste risorse, per la prima volta, è destinato ad incentivi per i giovani, under 40, e per nuovi insediamenti”. Ma ad essere confortanti sono anche i margini di crescita possibili. “In tutto il Paese – dice Piscopo – le coop agroalimentari sono circa 6 mila e producono un fatturato di 36 miliardi di euro ma rispetto ad altri Paesi europei, l’Italia può fare ancora molto”. Insomma. secondo Piscopo, “gli spazi ci sono ma la vera sfida che tutti, istituzioni e associazionismo devono vincere, è quella di sostenere progetti in grado di assicurare reddito e futuro a chi scommette in una cooperativa perché non sono i 40 mila euro di ingresso che risolvono la vita”. E rispetto a questo, una proposta arriva anche da Pino Gullo, responsabile Green Economy di Legacoop Sicilia: “Portare avanti l’istanza affinché nei vari Psr (Piani di sviluppo rurale) regionali, rispetto alla quota riservata ai giovani, sia inserito un meccanismo premiale per chi decide di costituire una cooperativa”. Il progetto Banca della terra è stato presentato di recente a Palermo nel corso della direzione regionale di Legacoop Agroalimentare. Un incontro che ha affrontato anche altri temi: dai fondi di mutualizzazione previsti dalla Pac ai fondi assicurativi che garantiscano un reddito minimo all’agricoltore, fino alle opportunità offerte dalla green economy anche per il settore agricolo.