“Vogliamo lavorare alla costruzione di sistema capillare di supporto alle famiglie, che anche attraverso l’istituzione di un punto di riferimento multi-tematico, miri alla semplificazione del sistema di accesso alle misure di sostegno ed assista le fasce più fragili della società”. Giovanni Cafeo parlamentare regionale PD ha illustrato così, nel corso di una conferenza stampa, la proposta di legge appena presentata all’Ars che prevede l’istituzione di uno Sportello Unico per la famiglia.
“Questo disegno di legge – ha spiegato Cafeo – ha l’obiettivo di semplificare il quadro normativo, e nasce dopo un confronto con chi rappresenta interessi organizzati, ad iniziare da Acli ed Anci. Specie in un momento nel quale il tema della famiglia rischia di dividere nuovamente l’opinione pubblica, è importante creare una cerniera fra la politica e la società. Vogliamo creare uno sportello unico al quale potersi rivolgere per ottenere tutti i servizi che riguardano la famiglia: dalla scuola alla sanità all’assistenza sociale, giusto per citare i principali servizi, è importante offrire un solo interlocutore ed evitare all’utenza di spostarsi da un ufficio all’altro, specie considerando le caratteristiche del nostro territorio regionale e le carenze infrastrutturali e nei trasporti pubblici”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Ubaldo Pagano, parlamentare nazionale PD , Gianluca Budano consigliere nazionale Acli, ed i parlamentari regionali Nello Dipasquale del Partito democratico e Giuseppe Galluzzo di Diventerà Bellissima e Toni Costumati, dirigente storico delle Acli siciliane.
“E’ una proposta di legge che deve essere inquadrata in un’azione di sistema – ha sottolineato Ubaldo Pagano, parlamentare nazionale e componente della commissione Affari sociali, infanzia ed adolescenza – e deve mettere a fuoco un’idea ben precisa di famiglia. Per noi la famiglia è una ‘comunità in sedicesimi’, è una ‘microcomunità’. Al Parlamento nazionale stiamo lavorando ad un disegno di legge insieme agli altri gruppi di opposizione, e guardiamo con attenzione a quello che sta avvenendo in Sicilia ed all’impegno di chi risponde con proposte concrete per offrire servizi ai cittadini, a chi porta avanti un dibattito che sembra basato su un concetto di famiglia dell’800”.
“Grazie a questo disegno di legge – ha aggiunto Gianluca Budano, consigliere nazionale Acli con delega alla Famiglia – sarà possibile riorganizzare l’intera offerta di servizi socio-assistenziali, sanitari ed educativi di un intero territorio, ma sarà necessaria la collaborazione fra diverse amministrazioni ed enti locali. L’obiettivo è modernizzare il welfare per andare incontro alle reali esigenze dei cittadini”.
“Soprattutto su un tema come questo – ha continuato Nello Dipasquale, parlamentare regionale del PD – c’è bisogno di andare al di là degli schieramenti politici: bisogna sedersi tutti attorno ad un tavolo, coinvolgendo anche il governo regionale, e portare avanti questa riforma in un settore centrale per la vita dei cittadini”.
“Il Sicilia la famiglia è il principale asse portante nella società – ha concluso Giuseppe Galluzzo, parlamentare regionale di Diventerà Bellissima – anche dal punto di vista economico considerato che il dramma occupazionale è prima di tutto un dramma sociale”.