Alle 19 in Sicilia hanno votato per il rinnovo di 138 Consigli Comunali 672.875 persone, pari al 40,95% degli aventi diritto che sono 1.643.130. I dati sono forniti dall’ufficio elettorale della Regione Siciliana. In aumento il dato su 4 dei 5 capoluoghi di provincia al voto rispetto alle precedenti elezioni: Catania 36,09% (30,54%), Messina 47,34% (30,54%), Ragusa 41,50% (30,01%), Siracusa 38,10% (32,36%). In calo Trapani 39,75% (41,78%).
Alle 12 in Sicilia hanno votato per il rinnovo di 138 Consigli Comunali 278.280 persone pari al 16,94% degli aventi diritto che sono 1.643130. I dati sono forniti dall’ufficio elettorale della Regione Siciliana.
Sono 138 i comuni che domenica 10 giugno, dalle 7 alle 23, andranno alle urne in Sicilia per il rinnovo delle amministrazioni. Di questi, 5 sono capoluoghi di provincia (Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani), mentre 19 contano una popolazione superiore ai 15mila abitanti, per i quali il ballottaggio sarà il prossimo 24 giugno. Al voto sono chiamate 1.657.147 persone per eleggere 138 sindaci e 1.806 consiglieri comunali.
Nei cinque capoluoghi i candidati a sindaco sono 31: cinque a Trapani e Catania, sette a Siracusa, Ragusa e Messina.
A Messina si ripresenta il primo cittadino uscente, Renato Accorinti, così come a Catania Enzo Bianco, che corre per la quinta volta per la carica di sindaco, ma stavolta senza il simbolo Pd. A Trapani, comune travagliato l’anno scorso da diverse inchieste giudiziarie, si torna a votare dopo la drammatica elezione dell’anno scorso, quando al ballottaggio non fu raggiunto il quorum dei votanti necessario per eleggere l’unico candidato rimasto in corsa.
A Catania Enzo Bianco, sostenuto da diverse liste civiche, dovrà vedersela con il candidato del centrodestra Salvatore Pogliese, europarlamentare e coordinatore provinciale di Forza Italia. Il Movimento 5 Stelle schiera Giovanni Grasso, maestro d’orchestra e insegnante di teoria e tecnica dell’interpretazione scenica all’istituto musicale “Vincenzo Bellini”. In corsa è poi Emiliano Abramo, presidente regionale della Comunità di Sant’Egidio. Tra i candidati sindaco c’è anche Riccardo Pellegrino, sostenuto dalla lista “Un cuore per Catania”. Pellegrino l’anno, quando era candidato alle elezioni regionali, scorso fu al centro di polemiche per la sua amicizia con il figlio di un boss e per la condanna di suo fratello in un processo per mafia.
A Messina Renato Accorinti, pacifista indipendente, si scontrerà con il candidato di centrosinistra Antonio Saitta. Per il centrodestra il candidato è Dino Bramanti, direttore scientifico dell’Irccs neurolesi Bonino-Pulejo. In corsa è anche il deputato regionale di Sicilia Vera Cateno De Luca, che in passato è stato sindaco dei comuni messinesi di Fiumedinisi e Santa Teresa Riva. Unica donna candidata è Emilia Barrile, presidente del consiglio comunale uscente, sostenuta dalla lista “Leali- Progetto per Messina”. Corre con un proprio simbolo anche l’avvocato Pippo Trischitta, dimessosi da consigliere comunale quando era capogruppo di Forza Italia. Il Movimento 5 Stelle sarà in campo invece con Gaetano Sciacca, ex ingegnere capo del Genio Civile.
A Trapani sono cinque i candidati, sostenuti soprattutto da liste civiche. Il Pd ha scelto Giacomo Tranchida, già sindaco a Valderice ed Erice. Il centrodestra è invece diviso: Forza Italia e altre liste civiche appoggiano Vito Galluffo, avvocato penalista. La Lega punta invece su Bartolo Giglio, imprenditore agricolo originario di Salemi. Per il Movimento 5 Stelle corre l’architetto Giuseppe Mazzonello. L’ex editore Peppe Bologna, a capo di una lista civica, chiude il parterre di candidati.
Affollata la rosa di candidati anche a Siracusa. Tra loro non ci sarà il primo cittadino uscente Giancarlo Garozzo, che 5 anni fa corse con l’appoggio del Pd. Al suo posto ci sarà l’imprenditore Francesco Italia, che però non avrà il simbolo del Partito democratico che ha scelto Fabio Moschella, ex assessore della giunta uscente. Il terzo candidato è l’avvocato ambientalista di sinistra Giovanni Randazzo. Per il centrodestra corre l’ex assessore regionale all’Agricoltura Ezechia Paolo Reale. Reale è sostenuto da Forza Italia, Udc e Fratelli d’Italia. Di centrodestra anche l’ex deputato Fabio Granata. La Lega di Salvini si presenterà con Francesco Midolo, agente sportivo. Il Movimento 5 Stelle punta sull’imprenditrice Silvia Russoniello.
A Ragusa infine il Movimento 5 stelle, che cinque anni fa vinse le elezioni con Federico Piccitto, cercherà la conferma con Antonio Tringali, presidente del consiglio comunale uscente. I suoi sfidanti sono tre di centrodestra, due di centrosinistra e un attivista. Si tratta dell’ingegnere Maurizio Tumino, nelle cui liste ci sono anche nomi legati a Lega ed ex Udc; Sonia Migliore, sostenuta da cinque liste; Peppe Cassì, avvocato sostenuto tra gli altri da Fratelli d’Italia; l’ex sindaco Giorgio Massari, insegnante ex Pd sostenuto da diverse liste civiche; Peppe Calabrese, sostenuto dai dem con altre quattro liste; e Carmelo Ialacqua insegnante, è in pista con con la lista Città futura.
Come si vota
C’è una sola scheda con il nome dei candidati sindaco, affiancati dai simboli delle liste ad essi collegati. Accanto a ogni simbolo ci sono due riga bianca. Si vota per il sindaco facendo un segno sul nome di uno dei candidati. Si vota per il consiglio facendo un segno su uno dei simboli delle liste collegate ai candidati sindaco. È eletto al primo turno al primo turno il candidato che ottiene più del 40% dei voti. Accanto al simbolo della lista c’è uno spazio bianco dove si possono scrivere fino a due nomi dei candidati di quella lista (voto di preferenza: non obbligatorio). È possibile esprimere fino a due preferenze, purché a candidati di genere diverso pena l’annullamento della seconda preferenza. È possibile votare solo il nome di un candidato sindaco (senza esprimere voti per le liste). Se si fa un segno su un simbolo di lista ma NON su un candidato sindaco, il voto viene esteso automaticamente al candidato sindaco collegato a quella lista. È possibile votare per una lista diversa da quelle collegate al candidato sindaco prescelto (il cosiddetto voto disgiunto). Sull’unica scheda compaiono i nomi dei due candidati al ballottaggio, accompagnati dai simboli delle liste che appoggiano la candidatura. Si vota facendo un segno sul nome di uno dei candidati. Il candidato che ottiene più voti viene eletto sindaco.